Consigliere Daniele Diaco, ha saputo che Calenda ha lasciato il suo incarico di consigliere di Roma (leggi l’articolo) perché inconciliabile col suo ruolo di segretario di Azione e di europarlamentare. Che idea si è fatto su questa decisione?
“Guardi con questa mossa Calenda ha gettato la maschera dimostrando che ha sfruttato i romani per il suo egoismo, per mettersi in mostra e per il proprio tornaconto politico. La sua candidatura si è dimostrata una presa in giro, a mio avviso scontata, perché è evidente che voleva per lo più contrastare Virginia Raggi. Lasciando il suo ruolo di consigliere ha dimostrato anche un’altra cosa ossia che preferisce una poltrona più remunerativa, pure dal punto di vista economico, rispetto a quella di consigliere a Roma ovvero in una città che è una trincea”.
Sentirete la sua mancanza in Aula Giulio Cesare?
“Assolutamente no, è stato semplicemente un fantasma. L’abbiamo intravisto pochissimo, giusto un paio di volte. Pensi che in una di queste è stato sorpreso a fumare vicino all’Aula e in un posto dove non poteva farlo”.
Sembra che quando si presenta un seggio libero, Calenda non riesce a resistere alla tentazione di candidarsi. Meglio se in opposizione al Movimento 5 Stelle…
“Calenda ha un amore spassionato per le poltrone, ormai l’abbiamo capito. Ogni volta che si apre un varco per candidarsi, ci si infila dentro lui o i suoi fidati. Tanto più se questa candidatura avviene in opposizione al Movimento 5 Stelle verso cui non prova amore ma vera antipatia. Un odio, me lo lasci dire, che ha dimostrato anche quando governava Virginia Raggi e che si è rivisto nelle ultime elezioni amministrative dove ha voluto fare un dispetto al Movimento. Sicuramente è una figura che a Roma non vedremo più malgrado dicesse di provare un amore sfrenato per la città che, però, non ha dimostrato coi fatti. L’esatto opposto della Raggi che, invece, continua e continuerà a lavorare per i romani”.