“Questa commissione farà chiarezza su molti aspetti finora rimasti all’oscuro” e allora “decine di osservazioni dovranno essere fatte ai pm e al loro operato”. Ha le idee molto chiare Luca Migliorino, deputato del Movimento cinque stelle e vicepresidente della commissione d’inchiesta sulla morte del manager del Monte dei Paschi di Siena David Rossi, viste le tante novità emerse nel corso delle audizioni (leggi articolo a pagina 11) e, soprattutto, in vista dell’incidente probatorio del prossimo 21 dicembre quando di fatto verrà simulata, con un manichino, la morte del manager Mps, “un approfondimento fondamentale, richiesto da molti per anni”, spiega ancora Migliorino.
Partiamo però da principio, onorevole. Cos’è emerso dalle tante audizioni tenute dalla commissione?
“Sono emersi fatti e circostanze nuove. L’elenco è lungo, troppo lungo. Dal signor Dragoni che pochi minuti prima sarebbe passato sotto la finestra del dottor Rossi, uscendo dal portone di vicolo di Monte Pio che per otto anni era rimasto chiuso a partire dalle 18.40. Al signor Muzzi che dichiara di aver incontrato il dottor Rossi alle 17.40 per avere il progetto del sistema audio della nuova casa, anch’egli mai ascoltato in otto anni. Senza ovviamente dimenticare la presenza di nove persone durante un primo sopralluogo, a cominciare da quella del colonnello Aglieco che nei verbali viene omessa. E ancora: finestra aperta e poi chiusa, cestino rovesciato sul tavolo, bigliettini prelevati e portati via dal cestino. A tutto questo, si aggiunge quanto emerso nel corso dell’audizione di ieri”.
Cioé?
“Durante l’ultima audizione la dottoressa Ciani dichiara, in qualità di consulente aziendale-soggetto formatore, di non aver avuto alcun sentore rispetto a un gesto grave come il suicidio da parte di Rossi. Addirittura si erano dati appuntamento per il 13 marzo, una settimana dopo. Non stiamo parlando di semplici dettagli”.
La vicenda resta avvolta nel mistero, soprattutto visti i tanti buchi neri. Lei che idea si è fatto?
“Considerata la mia esperienza in ambito antimafia, non parto mai col pregiudizio. Mi attengo ai fatti. La mia idea è che questa commissione farà chiarezza su molti aspetti”.
Uno dei tanti dettagli che ha fatto discutere nei giorni scorsi è il fatto che il pm quella notte abbia risposto al telefono. Lei cosa pensa?
“Beh, innanzitutto mi interrogo sul perché, nonostante vi fossero in quella stanza tra le otto e le dieci persone, nessuno abbia ritenuto opportuno far sapere alla famiglia cosa venne fatto in quel sopralluogo. Penso anche ai tanti servizi giornalistici, all’ingegnere Luca Scarselli, a chi ha seguito il caso per conto dei familiari, che hanno lavorato sugli strati degli oggetti nel cestino, sui documenti, sui dettagli relativi al posizionamento della sedia. Entrando nel merito della telefonata, vi è una risposta di 38 secondi all’onorevole Santanchè, peraltro da lei confermata. Bisogna dare delle risposte, è evidente. Per questo ritengo quanto mai opportuno ascoltare la versione dei pm”.
Crede che la magistratura abbia commesso errori?
“Farò questa stessa domanda ai pm. Sapere che l’orario sul sistema di registrazione era 16 minuti avanti rispetto a quello reale, quindi affermare nelle archiviazioni che il dottor David Rossi cadde tra le 20.10 e le 20.15 invece delle 19.43, come lo si può definire? Ovviamente è una delle decine di osservazioni che farò ai pm”.
Il prossimo 21 dicembre ci sarà un incidente probatorio fondamentale. Cosa potrebbe emergere?
“Il 21 verrà provata la resistenza della sbarra della finestra, del fan coil, ci saranno delle prove con pioggia artificiale in situazioni di luce simili al 6 marzo 2013, il riflesso o la rifrazione delle gocce sulla videocamera, il lancio di oggetti dalla finestra, di orologi simili a quello di David Rossi. Si tratta di un approfondimento fondamentale, richiesto da molti per anni”.
Qual è ad oggi la posizione del Movimento in merito alla vicenda del “suicidio” di David Rossi?
“Il Movimento Cinque Stelle ha lottato sin dal primo momento per far sì che venisse fatta chiarezza. Ricordo l’impegno del senatore Daniele Pesco, giusto per citare un nome, e i suoi interventi parlamentari di poco precedenti alla seconda riapertura del caso. Faremo di tutto per far emergere la verità su questa storia. È un impegno che come Commissione e come forza politica abbiamo il dovere di assumerci”.