Aria tesa al Senato dove la giunta per le immunità anziché decidere sulle importanti questioni aperte, non ultima quella sollevata da Matteo Renzi per il caso Open, continua a prendere tempo. A causare lo stallo ci sarebbero le frizioni tra i componenti della giunta anche se il presidente della stessa, Maurizio Gasparri, ha provato a gettare acqua sul fuoco: “Nella seduta di oggi (ieri, ndr) non erano previste votazioni. È stata avanzata una bozza di proposta dalla senatrice Fiammetta Modena sulla vicenda di Matteo Renzi che ha tenuto conto di alcune cose che Renzi ha detto nell’audizione. Su questa vicenda ci sono ancora delle pregiudiziali proposte dal senatore Pietro Grasso (Leu) rispetto al modus operandi”.
Proprio da quest’ultima avrà inizio la prossima seduta, prevista per il 14 dicembre, quando “partiremo dall’esame di questa pregiudiziale che attiene al fatto se siamo competenti, se bisognava fare delle richieste al gip, questioni rilevanti di ordine procedurale”. Dall’esito della votazione, poi dipenderanno i prossimi passi perché se dovesse essere respinta l’istanza di Grasso, allora si inizierà a discutere nel merito il caso.
NODI IRRISOLTI. Se dovesse andare così, allora si passerebbe all’esame della proposta avanzata dalla forzista Modena. Quest’ultima ha rilevato un conflitto di attribuzione alla Consulta contro i pm di Firenze che avrebbero inserito nell’inchiesta una chat, tenuta con Vincenzo Manes, risalente al periodo compreso tra il 3 e il 4 giugno 2018, quando Renzi era già senatore. Sostanzialmente per la senatrice forzista, tali conversazioni non sarebbero utilizzabili dai magistrati in un eventuale processo perché sono state ottenute senza l’autorizzazione del Senato.
Ma la giunta non dovrà occuparsi solo di Open. Tra le questioni urgenti spicca anche quella per l’assegnazione del seggio vacante al Senato dopo la decadenza di Adriano Cario. Un caso per il quale la Giunta ha dato incarico ai relatori Giuseppe Cucca e Grazia D’Angelo di riferire sulla loro interpretazione dopo la richiesta di subentro da parte di Francisco Nardelli primo dei non eletti con l’Usei. Intanto il Movimento 5 Stelle, con l’europarlamentare Laura Ferrara, si appresta a dare un dispiacere a Renzi con la richiesta di vietare le consulenze da Stati esteri ai politici europei e nazionali.