La Commissione tecnico scientifica dell’Aifa si è riunita nel pomeriggio di oggi per esprimersi sul via libera alla somministrazione dei vaccini anti-Covid nella fascia pediatrica 5-11 anni. In serata la Cts dell’Agenzia del farmaco, dopo aver valutato i dati disponibili, ha espresso parere favorevole, così come aveva già fatto nei giorni scorsi l’Ema (leggi l’articolo).
La Commissione tecnico scientifica dell’Aifa ha approvato l’estensione di indicazione di utilizzo del vaccino Comirnaty (Pfizer) per la fascia di età 5-11 anni, con una dose ridotta (un terzo del dosaggio autorizzato per adulti e adolescenti) e con formulazione specifica. La vaccinazione avverrà in due dosi a tre settimane di distanza l’una dall’altra. I dati disponibili – rileva la stessa Commissione – dimostrano un elevato livello di efficacia e non si evidenzino al momento segnali di allerta in termini di sicurezza. Al fine di evitare possibili errori di somministrazione la Cts raccomanda, per la fascia di età in oggetto, l’uso esclusivo della formulazione pediatrica ad hoc suggerendo quando possibile l’adozione di percorsi vaccinali adeguati all’età.
Nel parere, la CTS osserva che “sebbene l’infezione da SARS-CoV-2 sia sicuramente più benigna nei bambini, in alcuni casi essa può essere associata a conseguenze gravi, come il rischio di sviluppare la sindrome infiammatoria multisistemica (MIS-c), che può richiedere anche il ricovero in terapia intensiva”. Infine la Cts sottolinea che “la vaccinazione comporta benefici quali la possibilità di frequentare la scuola e condurre una vita sociale connotata da elementi ricreativi ed educativi che sono particolarmente importanti per lo sviluppo psichico e della personalità in questa fascia di età”.
“Dobbiamo dire con chiarezza che sarà una vaccinazione volontaria – ha detto il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa – e non sarà previsto nessun Green Pass per gli under 12. Siamo di fronte a un tema molto delicato: dobbiamo instaurare un rapporto di fiducia con i genitori e mi auguro che la politica non trasformi questo argomento in un dibattito, in uno scontro politico. Dobbiamo veicolare un messaggio positivo e dire con chiarezza che nel momento in cui un vaccino viene approvato significa che il primo ad averne beneficio è colui che il vaccino lo riceve”.
“Pensiamo a come poter incoraggiare e potenzialmente pensare alla vaccinazione obbligatoria all’interno dell’Unione Europea. Serve un approccio comune, ma è una discussione che penso debba essere fatta” ha detto, invece, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles (leggi l’articolo).
“Finora – ha aggiunto la presidente della Commissione Ue – abbiamo consegnato all’Unione europea più di 1 miliardo di dosi di vaccini. Siamo lieti di vedere che adesso in molti Stati membri sono iniziate campagne di richiamo. Da Moderna e Pfizer BioNTech avremo 360 milioni di dosi di vaccini mRNA che saranno consegnati entro la fine del primo trimestre 2022. Questo è sufficiente per tutti gli europei completamente vaccinati per ottenere la dose booster. Inoltre i vaccini per i bamvini saranno disponibili a partire dal 13 dicembre”.