Mentre l’Europa è focalizzata sulla nuova variante Sudafricana, in Italia tiene banco lo spinoso tema dei vaccini agli under 12. “Attendiamo il via libera di Aifa in questa settimana al vaccino in età pediatrica per iniziare con le somministrazioni il 23 di dicembre, poi magari sarà qualche giorno prima o qualche giorno dopo – lo ha detto Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico -. Non starei a fissarmi in maniera ossessiva su questa data”.
SENZA INDUGIO. Perché per quella data saranno disponibili le formulazioni pediatriche, visto che la dose per la fascia di età 5-11 anni è di un terzo rispetto alla dose per l’adulto. “Si sta ragionando per creare delle aree pediatriche negli hub vaccinali – ha aggiunto -. Ho anche sentito frasi secondo cui occorre aspettare quello che emerge dalla vaccinazione in altri Paesi, ma se facciamo tutti così nessuno avrà mai dei dati. Cerchiamo di fidarci delle evidenze che derivano dagli studi scientifici”.
Certo è che la nuova variante preoccupa anche in Italia e per questo i sindaci hanno chiesto al governo di reintrodurre restrizioni come l’obbligo di mascherina. In realtà in alcune città – Venezia, Milano, Napoli, Roma e tante altre – sono state già emesse ordinanze in questo senso per i centri storici e per i luoghi a rischio assembramento. “L’ho fatto io a nome dei sindaci qualche giorno fa in cabina di regia, – ha detto il sindaco di Bari e presidente Anci Antonio Decaro (leggi l’articolo) – ho chiesto di valutare l’opportunità di rendere obbligatorio l’uso della mascherina all’aperto su tutto il territorio nazionale dal 6 dicembre al 15 gennaio. I giorni delle Feste di Natale durante i quali sarà in vigore il Super Green Pass.
IN CORSIA. Certo è che l’ultimo bollettino del ministero della Salute non è proprio rassicurante. Ieri sono stati infatti 7.975 i nuovi casi di infezione da Sars-Cov-2 registrati nelle ultime 24 ore in Italia a fronte dei 276.000 tamponi processati, che portano l’incidenza al 2,9 per cento. I decessi sono stati 65. In crescita il numero dei posti letto occupati in area medica da ricoverati con sintomi (+171) e in terapia intensiva (+31) dove gli ingressi sono 58. A livello regionale sono Veneto (1.265), Emilia Romagna (1.223) e Lazio (1.121) a far registrare il maggior numero di nuovi positivi rintracciati.