Timori in tutto il mondo per la nuova variante del virus Covid-19 identificata in Sudafrica con il nome di B.1.1.529. Non è ancora chiaro quanto sia pericolosa, né se le attuali terapie e i vaccini siano efficaci per fermarla. Si sa solo che un primo caso è stato già isolato in Europa, in Belgio per l’esattezza, e che il suo genoma presenta 32 mutazioni della proteina Spike che potrebbero teoricamente aumentarne la trasmissibilità e la capacità di eludere gli anticorpi.
“L’istituto Spallanzani – fa sapere in una nota – ha costituito una task force per analizzare i dati che afferiscono a livello internazionale e predisporre il sequenziamento dei ceppi a fini di sorveglianza virologica. Grazie all’intervento del Ministero degli Esteri, l’Istituto si è messo in contatto con l’ambasciatore italiano in sud Africa, Paolo Cuculi, che sta facilitando i contatti con il Nicd sudafricano la task force avrà a breve una call internazionale direttamente con gli esperti del Nicd per discutere i dati e confrontarsi con le misure da adottare”.
La task force, ha detto il direttore dello Spallanzani, Francesco Vaia, “è la risposta immediata dello Spallanzani e dell’intero sistema Paese alla preoccupazione che insorge nei cittadini rispetto a questa variante. Il segnale che lanciamo è: facciamo attenzione, osserviamo prima, studiamo e poi verifichiamo quali sono le azioni per combattere questa altra ulteriore variante”.
Il primo caso di contagio da variante africana in Europa è stato riscontrato in Belgio, dove, secondo quanto hanno riferito i media, a risultare positiva al test è stata una giovane donna che ha sviluppato i sintomi 11 giorni dopo aver viaggiato in Egitto attraverso la Turchia. La donna, tuttavia, non aveva alcun legame con il Sudafrica, né con nessun altro Paese del sud del continente africano. La paziente, scrivono i media belgi, aveva una carica virale elevata, non era vaccinata, né era stata infettata in passato dal Covid.
Anche l’Organizzazione mondiale della Sanità sta monitorando da vicino la variante B.1.1.529. “Ci vorranno alcune settimane – ha detto un portavoce dell’Oms – per capire quale impatto ha questa variante. I ricercatori stanno lavorando per capire di più sulle mutazioni e cosa significano potenzialmente per quanto sia trasmissibile o virulenta questa variante e come possono avere un impatto su diagnostica, terapie e vaccini”.
L’Italia, intanto, da oggi ha chiuso le proprie frontiere a sette Paesi africani considerati ad alto rischio in seguito alla scoperta della nuova variante. “Ho firmato una nuova ordinanza che vieta l’ingresso in Italia a chi negli ultimi 14 giorni è stato in Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia, Eswatini” ha annunciato, questa mattina, il ministro della Salute, Roberto Speranza, affermando che “i nostri scienziati sono al lavoro per studiare la nuova variante B.1.1.529. Nel frattempo seguiamo la strada della massima precauzione”.