Nessun passo indietro, anzi sorrisi a favore di fotocamera all’apertura della nuova stagione teatrale. Tutti in comitiva, dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ad alcune componenti del consiglio di amministrazione della Rai, come Simona Agnes e Francesca Bria. Carlo Fuortes (nella foto) continua a recitare due parti in commedia, di amministratore delegato del servizio pubblico, dopo la nomina del luglio scorso, e di sovrintendente dell’Opera di Roma, dal 2013. Con l’aggiunta dell’interim che direttore dell’area amministrazione e finanza del teatro.
Il tutto mentre i servizi dei telegiornali Rai celebrano l’inaugurazione della stagione dell’Opera. Il caso del doppio incarico, già sollevato da La Notizia lo scorso 10 novembre (leggi l’articolo), ha attirato anche l’attenzione di Striscia la Notizia, che ci ha contattati per realizzare un apposito servizio. La denuncia andrà in onda, nelle prossime ore, all’interno del tg satirico.
NON È PERMESSO. MA LUI PUÒ. La questione del doppio incarico di Fuortes (seppure con la rinuncia alla doppia delle indennità, annunciata fin dall’inizio) attira l’attenzione a più livelli. Ma le dimissioni dalla poltrona di sovrintendente restano nel cassetto, dopo la promessa fatta (“appena sarà eletto il nuovo sindaco”, diceva) durante la campagna elettorale per le Amministrative. Il sindaco è entrato in carica da settimane ormai, ma non risulta alcuna ratifica ufficiale. Sul sito del teatro continua a campeggiare il suo nome, come sovrintendente così come sui profili social è tutta una celebrazione, anche legittima, dell’avvio della nuova stagione.
Per i diretti interessati non c’è traccia imbarazzo sul fatto che la Rai celebri l’esordio della nuova stagione dell’Opera. Sia il Tg1 che il Tg2 hanno dedicato ampi servizi allo spettacolo Julius Caesar, il cui valore artistico – sia chiaro – è estraneo alla discussione. Sembra, però, surreale che l’account Twitter del Teatro dell’Opera rilanci, innescando un cortocircuito, i servizi della Rai, il cui vertice è riconducibile alla stessa persona. In un caso è sovrintendente, nell’altro amministratore delegato. Del resto Fuortes non palesa il benché minimo disagio, tanto da presentarsi compagnia di Agnes e Bria, entrambe componenti del Cda di viale Mazzini, alla prima della nuova stagione teatrale. Un padrone di casa a tutto tondo. Peraltro, come previsto, la Rai ha trasmesso in anteprima lo spettacolo inaugurale.
“È stata commissionata dal Teatro dell’Opera di Roma per inaugurare la stagione 2021/2022 a uno dei principali compositori viventi: Giorgio Battistelli. È l’opera Julius Caesar, la cui prima esecuzione assoluta è proposta da Rai Cultura”, si legge infatti sul sito del servizio pubblico. Domani, dunque, Fuortes si presenterà in commissione Vigilanza per parlare delle recenti nomine, senza cambiamento rispetto ai ruoli finora ricoperti.
Stando a quanto risulta a La Notizia qualcuno, nell’organo di controllo, potrebbe sottolineare l’opportunità di lasciare il ruolo all’Opera di Roma. E dire che la questione era stata già portata all’attenzione del Parlamento da un’interrogazione depositata al Senato da Elio Lannutti, eletto con il Movimento 5 Stelle e ora con l’Italia dei valori, che parlava chiaramente di “conflitto di interessi”.
PAROLA AL VENTO. Lanciando una precisa richiesta di approfondimento al ministro dell’Economia e delle finanze (in qualità di socio di maggioranza della Rai), Daniele Franco, sul problema “in una delle principali aziende culturali del Paese come la Rai, con migliaia di dipendenti e rapporti anche economici con grandi aziende italiane e internazionali”, si legge nel documento che giace a Palazzo Madama.
L’atto parlamentare, rivolto anche ai ministri dello Sviluppo economico e di Beni culturali Giancarlo Giorgetti e Dario Franceschini, non ha infatti ricevuto alcuna risposta. Certo, la decisione, da un punto di vista pratico, spetta al sindaco di Roma, che però si è limitato a farsi immortalare con l’ad-sovrintendente, senza pensare di mettere mano ai vertici dell’Opera della Capitale. Un gesto che avrebbe cancellato una situazione che rischia di essere grottesca. E comunque basterebbero le dimissioni di Fuortes: a quel punto Gualtieri non potrebbe più cincischiare.