“Secondo un ripetuto schema, il senatore Matteo Renzi ha mosso ieri, dal palco della Leopolda, ai magistrati fiorentini che hanno concluso le indagini relative alla fondazione Open, accuse gravissime e inaccettabili, come quella di voler imbastire ‘un processo politico alla politica’”. È quanto afferma in una nota l’Associazione nazionale magistrati commentando le parole del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, pronunciate ieri a la Leopolda.
“Sono parole che gettano discredito – scrive ancora l’Anm – non solo e non tanto sui magistrati impegnati in quel procedimento ma sull’intero ordine giudiziario e che, provenendo da un autorevole esponente politico, che ha rivestito anche in passato alte cariche istituzionali, sono capaci di ingenerare disorientamento nell’opinione pubblica e di minare la fiducia dei cittadini nell’Istituzione giudiziaria”.
“Per questa ragione – aggiungono ancora dall’Associazione dei magistrati – si avverte forte l’esigenza di ribadire la necessità che, fermo il diritto di critica delle azioni della Magistratura e l’inviolabile diritto di difesa di qualunque imputato, il loro esercizio, specie ad opera di rappresentanti della Politica, sia sempre ispirato al rispetto dell’autonomia e della indipendenza della giurisdizione, capisaldi di democrazia”.
Renzi nel corso della Leopolda è tornato ad attaccare i magistrati che stanno indagando sul caso Open (leggi l’articolo) affermando che i pm toscani “stanno facendo un processo politico”. “Ogni edizione della ‘Leopolda’ da parte dei media si parla di ira di Renzi. Epica come immagine… Ieri ho fatto l’intervento più pacato degli ultimi dieci anni, e si è parlato di ira di Renzi sui Pm” ha commentato l’ex premier.