Mentre il piano di pulizia straordinaria ancora arranca e fatica a far vedere risultati (leggi l’articolo), da lunedì a Roma ripartirà anche la raccolta ordinaria. Ad annunciare la ripresa delle normali attività di raccolta, quasi fosse una novità da comunicare ai cittadini e non un fatto – appunto – ordinario, è il sindaco Pd Roberto Gualtieri che, a distanza di un mese dalla sua elezione, sembra faticare più del dovuto per dare slancio alla propria attività.
“L’amministrazione si è messa immediatamente al lavoro per individuare sbocchi alternativi, che fortunatamente sono stati trovati e che già da lunedì consentiranno una piena ripresa della raccolta ordinaria che contiamo dia i suoi effetti visibili entro pochi giorni” ha spiegato il dem in occasione del suo intervento all’Assemblea capitolina dove ha enunciato le linee programmatiche della sua amministrazione. Al centro del suo intervento c’è stato soprattutto il tema della spazzatura che, ormai da giorni, ha superato il livello di guardia a causa, secondo lui, del guasto del Tmb Saf di Frosinone.
IDEE PER IL FUTURO. Un impianto che “tratta 200 tonnellate al giorno di rifiuti della Capitale, e i problemi di stabilizzazione del rifiuto manifestati da tre diversi Tmb privati che hanno ridotto gli sbocchi di ulteriori 230 tonnellate” e tutto ciò, prosegue, ha “immediatamente costretto Ama a rallentare la raccolta producendo un accumulo nei e intorno ai cassonetti”. “Questo perché attualmente e incredibilmente Roma non dispone di alcun margine con cui fare fronte a incidenti di questo tipo, che purtroppo sono ricorrenti”, insiste Gualtieri che ha aggiunto anche come “tra le azioni che abbiamo intrapreso” per ovviare ai problemi, “c’è l’avvio di un dialogo tra Ama e Acea che fino ad ora non aveva mai avuto luogo”.
Per effetto di questa iniziativa “il termovalorizzatore di San Vittore tratterà una quantità maggiore di rifiuti di Roma, ma soprattutto abbiamo avviato le procedure per allineare i piani di investimento delle due aziende per quanto riguarda gli impianti di trattamento e smaltimento” dell’immondizia, “per integrarli e garantire a Roma un livello di autosufficienza paragonabile alle altre Capitali e aree metropolitane europee”. Si tratta di un piano quinquennale che sarà portato a termine “solo con la realizzazione, il potenziamento, e l’acquisizione di nuovi impianti”.
Dove tali impianti – e la mai dimenticata discarica – sorgeranno, non è ancora chiaro ma prima o poi lo scopriremo. Quel che è certo è che nelle linee programmatiche illustrate all’Assemblea capitolina “non c’è nulla di nuovo, si portano avanti degli slogan e non si capisce in quale direzione si voglia lavorare” ha rilevato la capogruppo del Movimento 5 Stelle in Assemblea capitolina, Linda Meleo. Per la pentastellata “sui punti più importanti ha citato tante attività affrontate dall’amministrazione precedente, come tutte le infrastrutture e le opere” ma ora “ci aspettiamo una materializzazione dei buoni propositi che sono nelle linee programmatiche” constatando come “tutto sommato” e alla luce di quanto detto da Gualtieri, evidentemente “la precedente amministrazione non era proprio una minaccia per la città”.
QUESTIONE DI SEMANTICA. Ma in queste ore a tenere banco è l’accordo sui premi per gli operatori dell’Ama che rinvieranno ferie e permessi a dopo il 9 gennaio (leggi l’articolo). Per le opposizioni si tratta di uno strambo bonus pensato per combattere l’assenteismo, ma per il Pd sono solo fake news. ‘’Contrariamente a quanto abbiamo letto, non esiste nessun bonus per chi non si dà malato ma si tratta di un premio di produttività la cui fruizione sarà collegata all’aumento della produttività, anche attraverso il rinvio di ferie o dei permessi retribuiti, la possibilità di lavorare negli orari notturni e nei weekend’’ ha tagliato corto il sindaco Gualtieri in Assemblea.
Peccato che, alla luce del documento firmato coi sindacati e di cui La Notizia è entrata in possesso, si legge che “il premio aggiuntivo verrà riconosciuto” ad una serie di condizioni legate alla produttività “oppure se si registra una riduzione del tasso di assenza per malattia di almeno il 10% (almeno nei mesi di dicembre e gennaio) rispetto alla percentuale registrata nei mesi di settembre e ottobre 2021”.