Il virus SarsCov2 a quasi due anni dall’inizio dell’emergenza sanitaria mondiale fa ancora tremare l’Europa. In particolare la Germania che con il 60 per cento della popolazione vaccinata ha registrato in 24 ore 48.640 nuovi casi, dopo che la soglia di 50mila è stata superata per la prima volta giovedì, mentre i morti sono stati 191, i totali salgono rispettivamente a circa 4,9 milioni e 97.389.
Sono i dati del Robert Koch Institute, secondo cui il tasso d’infezione è a 267,3 rispetto al 249,1 del giorno precedente. Il tutto mentre fanno il giro del mondo le immagini del Carnevale di Colonia. Con migliaia di persone in maschera riversate nelle strade per la tradizionale ricorrenza che scatta ogni anno alle 11 e 11 minuti dell’11/11. Non certo il miglior viatico, sebbene fossero ammesse al corteo solo persone guarite o vaccinate, per un Paese nel pieno della quarta ondata pandemica.
DATI ALLARMANTI. Il centro delle malattie ha “consigliato di cancellare con urgenza i grandi eventi se possibile, ma anche di ridurre tutti gli altri contatti non necessari”. Quando non è possibile, ha precisato, le persone dovrebbero sottoporsi a test del coronavirus prima di partecipare, a prescindere che siano stati vaccinati o meno. La cancelliera Angela Merkel (nella foto) incontrerà i governatori dei 16 Stati federati la prossima settimana, il Parlamento valuterà una legge per nuove restrizioni nell’inverno.
Il Paese ultimamente ha faticato a dare slancio alla sua campagna di vaccinazione, mentre poco più di due terzi della popolazione sono completamente vaccinati. Il ministro della Salute tedesco, Jens Spahn, ha annunciato che la Germania reintrodurrà i test gratuiti per il Covid-19 a partire da oggi e i medici di base otterranno rimborsi più alti per la somministrazione dei vaccini anti-Covid da martedì: “Bisogna incrementare in maniera significativa e urgente il numero di test e per questo abbiamo deciso di reintrodurre i tamponi gratuiti per i cittadini. Se non facciamo nulla i casi potrebbero raddoppiare ogni settimana”.
Ma l’allarme non riguarda solo la Germania. Nella sua valutazione, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) indica che altri 13 Paesi (Austria, Danimarca, Finlandia, Germania, Islanda, Irlanda, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Romania e Slovacchia) devono far fronte a una situazione di “forte preoccupazione”. Sono invece Cipro, Francia e Portogallo i Paesi classificati a un livello di preoccupazione “moderata mentre Italia, Malta, Spagna e Svezia sono classificati a “bassa preoccupazione”.
C’e da dire poi che rispetto alla settimana precedente, quattro Paesi (Belgio, Finlandia, Liechtenstein e Polonia) sono passati a una categoria superiore, cinque (Italia, Irlanda, Lettonia, Lituania e Svezia) a una categoria inferiore e 21 sono rimasti nella stessa fascia di preoccupazione.
RISCHIO SERRATA. In particolare l’Austria rischierebbe il lockdown duro ma non per tutti, solo per i non vaccinati. Il tutto a partire da lunedì. Lo ha annunciato il cancelliere Alexander Schallenberg. Il via libera formale è atteso per domenica, non è però chiaro se il lockdown entrerà effettivamente in vigore già lunedì, come a Salisburgo e Alta Austria.
I non vaccinati potranno uscire di casa solo per il lavoro, per acquisti di prima necessità e per “fare due passi”, come ha spiegato Schallenberg. Ci saranno controlli a campione. “Non viviamo in uno Stato di polizia, non possiamo e vogliamo controllare a ogni angolo di strada”, ha commentato. Ci sarà anche l’obbligo vaccinale per i sanitari.