Dodici assessori, con la perfetta parità di genere, ma anche nove deleghe tenute tutte per sé. Sedici giorni dopo le elezioni, Roberto Gualtieri ha sciolto i nodi e presentato la sua squadra (leggi l’articolo). Una Giunta che è la sintesi della larga coalizione che ha sostenuto il dem, composta tanto da politici quanto da tecnici, che però sembra guardare al passato e che mostra un’evidente impronta ‘zingarettiana’.
Tra chi ritorna in Campidoglio spicca senza dubbio Silvia Scozzese (nella foto) che lascia il ministero dell’Economia per tornare ad occuparsi dei conti della Capitale. A lei è stato affidato il duplice incarico di vicesindaca e anche di Assessora al bilancio, incarico quest’ultimo già ricoperto nel 2014 con l’allora primo cittadino Ignazio Marino. Altro nome storico è quello del senatore Miguel Gotor, con un solido passato nel Partito democratico nelle fila dei fedelissimi di Luigi Bersani ma che poi ha cambiato aria preferendo fondare Mdp-Articolo 1, a cui è stato affidato l’assessorato alla Cultura e che rientra nella quota dei ‘tecnici’.
Spulciando i diversi nomi, ecco spuntare i zingarettiani più o meno di ferro: Sabrina Alfonsi, ex minisindaca del Centro storico dal 2013 al 2021 che si occuperà di Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti; Eugenio Patanè che lascia la Pisana in cui rivestiva il ruolo di presidente della Commissione Mobilità per prendersi in carico la gestione dei trasporti capitolini; Maurizio Veloccia, ossia il vicecapo di gabinetto di Zingaretti nonché ex minisindaco di Roma, a cui è stato affidato l’assessorato all’urbanistica.
Altro nome che torna è quello di Alessandro Onorato, a cui è affidato l’assessorato al Turismo, Grandi eventi e Sport, che nel 2008 entra in consiglio comunale come candidato del Pd. Successivamente passa all’Udc, rimanendo all’opposizione durante l’era di Gianni Alemanno, mentre nel 2013 entra nel progetto civico di Alfio Marchini, con il quale viene eletto nuovamente consigliere finendo per scontrarsi spesso e volentieri con l’allora sindaco Marino. Tre di questi neo assessori, ossia Alfonsi, Patané e Onorato, in passato sono stati sfiorati dall’inchiesta Mondo di mezzo finendo prima sul registro degli indagati e dopo archiviati su input dalla Procura.
GLI ALTRI NOMI. Gli altri assessori sono: Monica Lucarelli a cui sono state affidate le deleghe alle Attività produttive e alle Pari opportunità; Andrea Catarci che seguirà il Decentramento, la Partecipazione e i Servizi al territorio; Barbara Funari a cui spettano le politiche Sociali e la Salute; Claudia Pratelli avrà le deleghe a Scuola, Formazione e Lavoro; Ornella Segnalini quelle ai Lavori Pubblici e Infrastrutture; Tobia Zevi, noto per aver partecipato nel 2020 alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco, a cui è stato affidato l’assessorato al Patrimonio e alle Politiche abitative.
Ben nove le deleghe che Gualtieri si è tenuto per sé ossia: Attrazione investimenti, Clima, Partecipate, Personale, Pnrr, Relazioni internazionali, Sicurezza e Transizione digitale e Università. Intanto per il futuro il sindaco si dice pronto a coinvolgere le opposizioni sui grandi dossier della città, dando loro le presidenze delle commissioni di Expo 2030 e Giubileo. Secondo voci di corridoio per la prima si penserebbe all’ex sindaca Virginia Raggi, per la seconda a Carlo Calenda.