L’incidenza settimanale, segnala il monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di Sanità e del ministero della Salute, a livello nazionale è in risalita: 46 per 100.000 abitanti (22-28 ottobre) rispetto ai 34 per 100.000 abitanti della settimana precedente (qui i dati relativi al 15-21 ottobre). Nel periodo 6-19 ottobre, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,96 (range 0,83 – 1,16), appena al di sotto della soglia epidemica è in aumento rispetto alla settimana precedente.
Al di sopra della soglia epidemica, si legge ancora nell’ultimo monitoraggio dell’Iss, è Rt “augmented” (Rt=1.14 (1,13-1,16) al 19/10/2021), calcolato su dati parzialmente completi e parzialmente imputati per l’ultima settimana. Aumenta e supera la soglia epidemica l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt=1,13 (1,07-1,19) al 19/10/2021 vs Rt=0,89 (0,84-0,93) al 12/10/2021). Si ritiene che le stime di Rt siano poco sensibili al recente aumento del numero di tamponi effettuati, poiché tali stime sono basate sui soli casi sintomatici e/o ospedalizzati.
Il tasso di occupazione in terapia intensiva, riferisce ancora il monitoraggio settimanale di Iss e ministero della Salute, è stabile al 3,7% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 28/10). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 4,5%. Sono 18 le Regioni/PPAA che risultano classificate a rischio moderato. Le restanti 3 Regioni/PPAA risultano classificate a rischio basso. Tredici le Regioni/PPAA che riportano un’allerta di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza.
Il monitoraggio settimanale segnala, inoltre, che sono “in forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (6.264 vs 4.759 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile (33% vs 33% la scorsa settimana). È stabile anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (47% vs 47%). Aumenta lievemente la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (20% vs 19%)”.