Una legge “espansiva, che accompagna la ripresa”. Le rassicurazioni sulla bontà della manovra – la prima del governo dei Migliori (leggi l’articolo – qui la sintesi) – arrivano dal premier in persona al termine del lungo Consiglio dei ministri che ha varato la legge di Bilancio. Il Paese, stima Mario Draghi, crescerà oltre il 6% e la crescita è è la bussola e la strategia di questo governo. Spara cifre da capogiro Draghi. Ben 540 miliardi di investimenti in 15 anni se si considerano anche i fondi del Pnrr. E 40 miliardi in un triennio destinati alla riduzione delle imposte.
Il premier fa sapere che il lavoro svolto sulla manovra è stato veramente notevole e che alla fine del Cdm c’è stato persino un applauso. Ma a Palazzo Chigi nella lunga riunione che ha portato al varo della legge di Bilancio non tutto è andato liscio. Le bozze circolate sulla manovra parlavano di sospensione del Reddito di cittadinanza dopo due offerte di lavoro rifiutate (attualmente il limite è di tre) e di taglio dell’assegno a partire dal sesto mese, nella misura di cinque euro, per gli occupabili.
Misure che il M5S riteneva troppo severe e che al contrario le destre volevano inasprire. Il centrodestra, in particolar modo, avrebbe chiesto uno stop all’assegno del Reddito di cittadinanza dopo il primo rifiuto di un’offerta di lavoro e avrebbe difeso l’ipotesi di decalage a partire dal sesto mese per tutti, indipendentemente da eventuali proposte di impiego pervenute. Ma l’assalto grazie all’intervento del leader M5S Giuseppe Conte, che ha telefonato a Draghi, è stato respinto.
Alla fine il testo è rimasto come previsto in prima battuta: la sospensione arriva dopo il secondo no e il decalage parte solo dopo il primo rifiuto. “Non è questo il governo politico dei nostri sogni, ma siamo rimasti in trincea per difendere quanto costruito in questi anni per famiglie, lavoratori e imprese”, commenta sui social Conte. “Sul Reddito di cittadinanza abbiamo fatto quello che avevamo detto: lo abbiamo rifinanziato e migliorato. Chi percepisce l’assegno viene incentivato ad accettare già la prima offerta di lavoro, se non lo fa il sostegno viene gradualmente decurtato. E questo è giusto perché in un momento così difficile del Paese una offerta di lavoro non si rifiuta.
Diventano rapidi e semplici gli sgravi per tutte le imprese che assumono percettori del Reddito in cerca di lavoro. Stringiamo i meccanismi di controllo e intervento contro le truffe. Lasciamo invariata la protezione economica per disabili, minori, soggetti fragili, per chi non è occupabile”. Luci e ombre sul Superbonus: Conte chiede (e per ora non ottiene) anche di abbassare il tetto di reddito all’incentivo green per le villette a cui è stata estesa la proroga. “Solo grazie alla nostra insistenza, il Superbonus 110% viene prorogato. Abbiamo abbattuto un altro muro, ottenendo una prima estensione della proroga alle abitazioni monofamiliari. Dobbiamo però allargare la platea delle famiglie e stiamo già lavorando per un ulteriore innalzamento del limite Isee”, spiega l’ex premier.
Riccardo Fraccaro (M5S), padre della misura, non nasconde la sua delusione: “Se confermata la bozza circolante della legge di Bilancio il Governo uccide di fatto il Superbonus e con esso la ripresa economica”. Nulla da fare per il Cashback che viene archiviato. “Ci spiace constatare che non tutti tengono, come il M5S, a un vero piano anti-evasione”, commenta Conte. Che affonda: “Ad altre forze politiche, alla destra e ai suoi nuovi compagni di viaggio – alla schiera che va da Meloni a Renzi, passando per Salvini – lasciamo l’onere di ‘coccolare’ gli evasori fiscali a tutto danno delle nostre scuole, dei servizi, degli ospedali”.