Lunedì nero per Mps che a piazza Affari, dopo il tonfo in apertura a -11% teorico, riduce le perdite a -4,12% ma rimanendo molto volatile e con diverse sospensioni. A pesare sul titolo della Banca senese è lo stop ai negoziati tra il Mef e Unicredit (leggi l’articolo) che ha messo sotto pressione anche i bond che vedono i rendimenti in netto rialzo.
“La Commissione segue da vicino i recenti sviluppi su Mps ed è in contatto con le autorità italiane” spiega un portavoce dell’Esecutivo Ue ad una domanda su una proroga. “L’Italia – affermano da Bruxelles – si è impegnata a vendere tutte le azioni della banca entro una certa scadenza. Il termine non è scaduto. Non possiamo commentare la scadenza, che è considerata informazione riservata. È responsabilità dei Paesi rispettare gli impegni sugli aiuti di Stato ed è loro compito proporre le modalità per adempiervi. Spetta a Roma decidere e proporre la modalità di uscita dalla proprietà Mps tenendo conto degli impegni in materia di aiuti di Stato del 2017”.
Unicredit e Mef: Accordo troppo punitivo per i contribuenti.
“Nonostante l’impegno profuso da entrambe le parti, UniCredit e il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) comunicano l’interruzione dei negoziati relativi alla potenziale acquisizione di un perimetro definito di Banca Monte dei Paschi di Siena”. È quanto si legge nella nota congiunta diffusa nel pomeriggio di ieri da Unicredit e del ministero dell’Economia.
Che Governo e Unicredit fossero a un passo dalla rottura lo aveva già annunciato ieri mattina l’agenzia Reuters anticipando che erano falliti gli sforzi per un accordo sul piano di ricapitalizzazione di Mps da oltre 7 miliardi. Una richiesta che il Governo non intende soddisfare perché, hanno riferito fonti del Mef citate da Reuters, renderebbe l’accordo “troppo punitivo” per i contribuenti. Dunque, allo stato, è impossibile tenere in piedi l’intesa con le condizioni che erano state fissate a luglio (leggi l’articolo).