Per l’angolo del buonumore, la velina diffusa dal Centrodestra dopo la rimpatriata dei capi a casa Berlusconi è da scompisciarsi dal ridere. Mentre ci informano che va tutto benissimo, Forza Italia si spacca come una mela. I ministri del Cavaliere sono fatti fuori nella scelta del capogruppo alla Camera e il partito dell’ex federatore è terra di conquista soprattutto per Salvini e Meloni, niente affatto disponibili a fare un passo indietro dopo la batosta alle Amministrative.
Dunque siamo all’alba di un regolamento di conti che si lascerà dietro chissà quante macerie, con effetti imprevedibili anche nella partita per il Colle. Una situazione quanto mai ideale per chi vuole costruire un’alternativa a queste destre prigioniere dei loro stessi leader, imbullonati al potere al punto di preferire il pantano pur di non passare la palla a un nuovo centravanti. Per Letta e Conte un’occasione d’oro, a patto di decidere come giocare il contropiede, se passandosi tra loro la palla o aspettando che sulla tre quarti si ammucchino altri attaccanti, peraltro notoriamente inaffidabili, come Renzi e Calenda.
Al momento i primi segnali sembrano positivi per una riedizione di quell’asse giallorosso che sostenne Conte a Palazzo Chigi, al netto di Renzi che si mise in squadra giusto il tempo di farsi un po’ degli affari suoi. Sulla Manovra, per esempio, le due forze stanno convergendo su welfare e taglio delle tasse, mentre Italia Viva vuole cancellare il Reddito di cittadinanza e Calenda gli fa sponda, in linea con le destre. Voi a due così gli passereste mai il pallone?