Compare anche il nome di Luigi Bisignani (nella foto) tra gli indagati della Procura di Perugia nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta Loggia Ungheria (leggi l’articolo). Al giornalista i pm della Procura del capoluogo umbro, guidata da Raffaele Cantone, contestano, come nel caso dell’ex senatore Denis Verdini (leggi l’articolo), la violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete. Bisignano è stato sentito oggi dalla Guardia di Finanza e secondo quanto riferisce l’Ansa avrebbe negato l’esistenza della Loggia e ogni suo coinvolgimento nella vicenda.
Nell’ambito dell’inchiesta, avviata dalla Procura di Perugia in seguito alle dichiarazioni dell’avvocato Piero Amara (leggi l’articolo), oltre a Verdini e ora Bisignani risultavano già indagati anche l’ex collaboratore di Amara, Alessandro Ferraro e il suo ex socio, Giuseppe Calafiore.
Il fascicolo è nato da un verbale dove Amara raccontava dell’esistenza della presunta loggia capace di condizionare la magistratura e altri settori dello Stato. I primi riferimenti alla loggia Ungheria risalgono al 2019 quando ai pm di Milano Amara parlo di lista di “40 nomi” appartenenti alla presunta organizzazione segreta. Pagine dalle quali hanno preso il via diverse indagini tra cui quella della Procura di Perugia, che ora vede sotto inchiesta anche Verdini e il giornalista Bisignani.
“Sono indagato, sono tutti indagati – ha detto Bisignani all’Adnkronos -, perché stanno facendo i riscontri su quanto ha riferito Amara, e io ho ribadito che non so nulla della Loggia Ungheria e che ogni volta che spunta fuori una Loggia mi tirano in ballo. Stop! Non so nemmeno cosa mi contestano, credo la violazione della Legge Anselmi, sentono tutti, tutti indagati insomma, ma è tutto molto tranquillo e sereno”.