Prima l’Arabia Saudita (leggi l’articolo) e ora la Russia. Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, continua a fare affari all’estero, tra l’altro con Paesi su cui vi sono diverse ombre, e allo stesso tempo a sedere a Palazzo Madama. Non è una questione di illegalità, trattandosi di attività che l’ex premier può svolgere, ma di opportunità e trasparenza, per chi come senatore è chiamato a fare gli interessi dell’Italia. Ma non sembra pensarla così l’ex rottamatore.
“Il senatore Renzi è felice di collaborare all’attività della società Delimobil il cui socio di riferimento, Vincenzo Trani, è un imprenditore napoletano che Renzi stima. La società di proprietà italiana ma con sede in Lussemburgo, è leader nel car sharing a livello mondiale. Ovviamente la presenza di Renzi nel board Delimobil rispetta tutte le regole della vigente legislazione italiana”, fanno sapere da Iv. Critico però il Pd.
“Se vuole continuare a fare il business man sarebbe bene che lasciasse la politica. Sono due mestieri diversi. Che un Senatore della Repubblica faccia i suoi interessi privati io penso che sia un grande elemento di degenerazione politica”, ha dichiarato Giuseppe Provenzano, vicesegretario del Pd. Ma l’ex premier non molla: “Aver sostituito il ministro per il sud Provenzano con Mara Carfagna è stato un passo in avanti”. Intanto a dare un dispiacere a Renzi è la Procura di Firenze che, nell’inchiesta sulla fondazione Open, ha messo sotto indagine altre due persone: l’avvocato Luca Casagni Lippi e l’imprenditore Alessandro Di Paolo.