“Quello che è successo ieri è un disegno preordinato di un gruppo organizzato che ha messo in campo un’azione squadristica e fascista. La scelta di colpire la Cgil e con essa tutto il movimento sindacale del Paese e il mondo del lavoro è un attacco inaccettabile”. È quanto ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, nel corso della manifestazione di ieri dopo gli attacchi alla sede nazionale di sabato pomeriggio a Roma (leggi l’articolo).
“Quella di ieri – ha aggiunto Landini – è una ferita democratica, un’offesa alla Costituzione nata dalla resistenza, che ha violentato il mondo del lavoro e i suoi diritti. Abbiamo un’opportunità straordinaria, usare quei soldi e quegli investimenti per fare riforme di cui il Paese ha bisogno da anni. Noi vogliamo essere quel soggetto protagonista del cambiamento, il protagonismo nasce nel momento in cui si allarga la partecipazione”.
“Se qualcuno ha pensato di intimidirci – ha detto ancora il segretario generale della Cgil -, di metterci paura, di farci stare zitti, deve sapere che la Cgil e il movimento dei lavoratori sono quelli che hanno sconfitto il fascismo nel Paese e riconquistato la democrazia. Da questa camera del lavoro vogliamo lanciare il monito di rilanciare con forza una mobilitazione democratica, che apra sedi e accolga persone, che non strumentalizzi le difficoltà che oggi esistono”.
“Ringrazio da subito Cisl e Uil – prosegue Landini –, ci abbiamo messo 3 minuti per decidere che sabato 16 saremo tutti in piazza a Roma, tutte le forze sane di questo Paese. Non solo non vogliamo tornare indietro, vogliamo guardare avanti per ricostruire il Paese”.
“Bisogna partire dal fatto che ci sono contemporaneamente due fenomeni. Da un lato c’è il movimento reale, dove paure, teorie complottistiche e malessere sociale si mischiano e come sempre si confondono, caratterizzato da una certa spontaneità e dai meccanismi tipici della mobilitazione attraverso i social”. Ha detto al Corriere il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, parlando dell’assalto alla sede della Cgil a Roma.
“Dall’altro – ha aggiunto Orlando -, c’è una parte che tenta di essere un’avanguardia di matrice più tradizionalmente fascista, e che probabilmente è totalmente indifferente alle questioni del green pass, ma che prova, come ha provato nel corso di questi anni con i forconi, con le rivolte contro i campi rom e i campi dei migranti, a cavalcare questa situazione”.
“Cioè, prova a utilizzare questo movimento – prosegue Orlando – per scagliarlo contro le istituzioni democratiche. Si tratta di un movimento consistente che trascina ed esaspera paure reali, quindi questa strategia rappresenta un salto di qualità nell’ambizione eversiva della destra neofascista”.
Per Orlando “bisognerebbe applicare le norme che esistono: siamo andati oltre la dimensione del reducismo folkloristico”. “La nuova strategia eversiva – ha detto ancora il ministro del Lavoro – merita una reazione di carattere diverso rispetto a quella un pò accondiscendente che ha sottovalutato certi fenomeni apparentemente di reducismo grottesco. Adesso c’è un disegno che è oggettivamente e visibilmente pericoloso. Non escludo che oggi ci siano i presupposti per fare ciò che non si è fatto in passato, cioè, sciogliere quelle formazioni”.
“Da domani, dal 15 ottobre, e fino a che il Green pass non verrà ritirato definitivamente la rivoluzione popolare non fermerà il suo cammino, con o senza di noi”. Affermano in un comunicato gli esponenti di Forza Nuova aggiungendo che “la giornata romana di ieri (sabato) fa da spartiacque tra vecchio e nuovo”. Per gli esponenti del movimento di estrema destra, il popolo “ha deciso di alzare il livello dello scontro”.
“Presenteremo una mozione urgente alla Camera per chiedere lo scioglimento di Forza Nuova e degli altri movimenti dichiaratamente fascisti” ha annunciato ieri il deputato del Pd, Emanuele Fiano nel corso del presidio di solidarietà alla Cgil nazionale davanti alla Camera del lavoro di Milano.