Fumata bianca in consiglio dei ministri. Ecco le nuove misure: posti coperti al 100 per cento in cinema e teatri, 60 per cento per i palazzetti dello sport e 75 per cento negli stadi, 50 per cento per le discoteche al chiuso e 75 per cento per quelle all’aperto. Ovviamente in zona bianca. Le nuove capienze entreranno in vigore dall’11 ottobre.
Dopo giorni ed ore di tensione in cui sembrava impossibile un accordo sulle modalità e le percentuali delle riaperture è arrivato finalmente l’accordo. Piena capienza per i luoghi di cultura, quindi, come cinema, teatri e stadi. È questo l’orientamento del Cdm (qui la nota). Per le discoteche l’asticella è fissata al 50 per cento al chiuso, 75 per cento all’aperto, per lo sport 60 per cento al chiuso, 75 per cento all’aperto. Valori che risultano leggermente superiori alle indicazioni del Cts e che, per certi versi, danno un contentino a Matteo Salvini dopo le recenti tensioni.
LA FLESSIBILITÀ. “In zona bianca e gialla – si legge nel testo – in relazione all’andamento della situazione epidemiologica e alle caratteristiche dei siti e degli eventi, può essere stabilita una diversa percentuale massima di capienza consentita, nel rispetto dei principi fissati dal Comitato tecnico scientifico, con linee guida idonee a prevenire o ridurre il rischio di contagio, adottate, per gli spettacoli dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e, per gli eventi e le competizioni dal Sottosegretario di Stato con delega in materia di sport”.
Nello specifico “in zona bianca le attività che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati sono consentite nel rispetto di protocolli e linee guida”, ma “la capienza non può comunque essere superiore al 75 per cento di quella massima autorizzata all’aperto e al 50 per cento al chiuso”. Inoltre in zona gialla, gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali o spazi anche all’aperto, sono svolti esclusivamente con posti a sedere preassegnati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale, e “l’accesso è consentito esclusivamente ai soggetti muniti di una delle certificazioni verdi Covid-19”.
Ed ancora: “Nei locali al chiuso ove si svolgono le predette attività – si legge – deve essere garantita la presenza di impianti di aerazione senza ricircolo dell’aria, e restano fermi gli obblighi di indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie previsti dalla vigente normativa, ad eccezione del momento del ballo”.
OCCHIO ALLE SANZIONI. Per far sì che queste misure vengano rispettate il Cdm ha dato anche il via libera all’inasprimento delle sanzioni nel caso in cui non vengano rispettati dai gestori i nuovi limiti. All’articolo sulle “disposizioni urgenti in materia di spettacoli aperti al pubblico, di eventi e competizioni sportive e di discoteche” è infatti previsto che “a partire dalla seconda violazione, commessa in giornata diversa”, si applichi “la sanzione amministrativa accessoria della chiusura da uno a dieci giorni”.
Immediato il commento del ministro alla cultura Dario Franceschini: “Finalmente tutta la cultura ricomincia a vivere. Dall’11 ottobre cinema teatri e concerti al chiuso e all’aperto tornano al 100 per cento della capienza, ovviamente con mascherina e green pass. Negli stadi e nei palasport per la musica stesse regole dello sport”.
“Sono estremamente soddisfatto per l’accordo raggiunto in Cdm sull’ampliamento delle capienze. Il Governo rispetta gli impegni: le misure previste rappresentano un’ulteriore tappa del percorso intrapreso dal governo Draghi ad aprile”. E’ quanto dichiara il Sottosegretario di Stato alla Salute Andrea Costa (Noi con l’Italia), commentando i lavori del Cdm. “La politica ancora una volta si è assunta la responsabilità di una scelta, – ha sottolineato Costa – fornendo una risposta concreta al mondo dello sport, della cultura dello spettacolo, dell’intrattenimento. La riapertura delle discoteche, battaglia per cui sin da subito mi sono speso – conclude – rappresenta il giusto riconoscimento ad un settore economico fortemente penalizzato”.