Chi di social ferisce, di social perisce. Con queste parole, parafrasando un vecchio motto popolare, si potrebbe descrivere la grottesca situazione in cui, dall’oggi al domani, si è ritrovato a vivere Matteo Salvini. Riavvolgendo il nastro del tempo e spulciando la sua pagina social, dove ora si legge un lungo e toccante post in cui tende la mano al suo amico Luca Morisi finito nei guai per una vicenda di droga (leggi l’articolo), è lunga la lista di post in cui si scagliava, letteralmente senza farsi troppi scrupoli, su chi spaccia e perfino chi consuma stupefacenti.
Soltanto il 26 dicembre 2020 sulla sua pagina Twitter (qui il tweet originale) si leggeva che “la droga è morte, la droga non è mai la soluzione, la droga è merda. Viva la vita!”. Un elenco sterminato di post tra cui non si può ignorare quello del 20 febbraio 2020 quando raccontava: “Voglio spacciatori con palle incatenate ai piedi ai lavori forzati”, oppure quello del 10 gennaio 2020 quando, annunciando un pranzo a San Patrignano, scriveva: “Nessuna tolleranza per la droga e per chi non rispetta le regole”.
Posizioni davvero forti e spesso sopra le righe come quando parlando di Stefano Cucchi, il geometra 30enne assassinato da alcuni carabinieri, disse che era “un drogato” oppure quando il Capitano si lasciò andare sui social scrivendo che “da Lapo Elkann (arrivano, ndr) dichiarazioni stupefacenti”, con un chiaro riferimento ai guai personali vissuti dall’imprenditore che in quelle ore si stava battendo contro le politiche di chiusura verso i migranti da parte di Salvini.
Il 26 giugno 2019, giornata mondiale contro la droga, scriveva: “Nessuna pietà per chi vende morte ai nostri giovani e per le mafie che fanno affari con lo spaccio”. Comportamenti che sono sfociati perfino nella famosa citofonata a Bologna in cui, nel pieno della campagna elettorale per le regionali, disse: “Mi scusi, lei spaccia?”. Insomma non c’è dubbio che Salvini sia contro le droghe. Eppure questo atteggiamento guascone stride fortemente con quanto si legge da ieri sulla sua pagina.
Qui, infatti, in bella mostra c’è un lungo post in difesa del suo ex spin doctor in cui si legge: “Quando un amico sbaglia e commette un errore che non ti aspetti, prima ti arrabbi con lui, e di brutto. Ma poi gli allunghi la mano per aiutarlo a rialzarsi”. Un tweet su cui ha ironizzato Fedez su Instagram definendo l’ex ministro “un eroe contemporaneo che ha sacrificato la sua vita a contrastare la piaga sociale delle droghe” che “oggi scopre di avere anch’esso al suo fianco un drogato. Ma che magicamente non diventa uno scarto della società ma un amico da aiutare a rialzarsi”.