Nella programmazione estiva, che ha mantenuto la sua serialità e ha continuato a proporre l’informazione televisiva, spiccano anche gli speciali di Studio Aperto Mag, realizzati da NewsMediaset e in onda ininterrottamente ormai da molti mesi. Mag è un vero e proprio magazine della durata di circa venti minuti e va in onda alle 19 (leggi l’articolo), in coda all’edizione serale del tg di Italia 1. Ogni giorno viene trasmessa una nuova puntata monografica declinata con, solitamente, cinque servizi diversi.
Questa appendice del telegiornale diretto da Andrea Pucci (nella foto) rappresenta una punta di diamante per Mediaset perché mantiene viva una tradizione in cui il gruppo editoriale del Biscione è stato sempre molto forte, ossia quella dell’approfondimento che oscilla tra la cronaca più “dura e pura” e i temi più leggeri.
Gli argomenti più frequenti quest’estate sono stati: lo sport ovviamente, visti i grandi successi azzurri, ma non solo riferito agli atleti più famosi bensì anche a storie particolari, imprese e sfide; nei weekend spazio a enogastronomia e ristoranti, col cibo inteso come viaggio autentico lungo tutta la nostra Penisola, a caccia delle tradizioni; mestieri curiosi, storie di artigiani che con talento e ingegno fanno cose uniche; musei e collezionisti; storie di animali; borghi d’Italia e natura.
A questi appuntamenti ricorrenti e più leggeri, si aggiungono gli approfondimenti su temi specifici legati a cronaca, ricorrenze, arte, cinema. Quindi non sono mancati focus sulle elezioni Usa, sull’11 settembre, sull’anniversario della nascita delle Frecce Tricolori o sui Musei Vaticani, per esempio. Senza dimenticare la musica, con speciali su John Lennon, i Pooh, Zucchero e Ligabue, e il grande cinema, un caposaldo di Mediaset dove da sempre c’è stato un importante investimento, con interessanti puntate monografiche curate da Antonella Sarno.
Considerando che a fare un prodotto così impegnativo sono i giornalisti di NewsMediaset, lo sforzo produttivo è enorme perché accanto al Mag poi ovviamente ci sono tutti i servizi dei telegiornali da realizzare. In questo senso acquista ulteriore valore la media ascolti tenuta nel periodo giugno-settembre 2021, secondo i dati forniti da OmnicomMediaGroup: circa 400mila spettatori e il 3,2% di share, con picchi del 4%, che a quell’ora è un buon risultato, vista soprattutto la concomitanza dei grandi game show nel preserale di Rai 1 e Canale 5.
Sempre dal punto di vista degli ascolti, non stupisce che cibo e ristoranti siano gli argomenti che ottengono i maggiori riscontri ma anche puntate legate all’attualità e messe in piedi al volo hanno avuto successo come quelle sulla morte di Raffaella Carrà, con share superiori al 4%, o quella dedicata a Sean Connery. Nota di merito alla programmazione del magazine di Studio Aperto che, come detto, abbraccia tematiche dalle mille sfaccettature, accontentando più o meno tutti i gusti, anche quelli dei più giovani, target ideale di Italia 1.
Accanto alla valorizzazione del Made in Italy, con puntate sui celebri cravattari italiani, sui nostri artigiani, sulle nostre auto, le nostre calzature e i nostri stilisti, spiccano infatti esperimenti più innovativi dedicati all’hi-tech, alle nuove tecnologie, ai videogame e al linguaggio social, puramente finalizzati per i “millennial”.
Ed è proprio questo pubblico a far registrare gli share più alti: sempre secondo OmnicomMediaGroup, la fascia 25/34 anni si attesta sul 6,4% e quella tra i 15 e i 24 anni si mantiene sul 5%. Lo share maschile (3,5%) è superiore a quello femminile (3,1%) mentre a livello territoriale Abruzzo (4,2%) e Piemonte (4,1%) sono le regioni con gli share più alti, al contrario di Umbria (1,9%) e Molise (1,1%) dove si riscontrano i gradimenti più bassi.