La ministra della Giustizia, Marta Cartabia, ha firmato e trasmesso al Pakistan le due domande di estradizione per i genitori di Saman Abbas, indagati per l’omicidio della figlia e ricercati da Interpol a livello internazionale. La notizia arriva all’indomani dell’arresto a Parigi (leggi l’articolo) di Danish Hasnain, lo zio della 18enne pachistana scomparsa da Novellara, nel Reggiano, dallo scorso aprile (leggi l’articolo).
L’uomo è stato arrestato ieri mattina nel quartiere Garges-Le-Gonesse, alla periferia di Parigi, con l’accusa di omicidio. Un arresto che è ritenuto fondamentale, ha spiegato la procuratrice di Reggio Emilia Isabella Chiesi, perché potrebbe consentire “di avere una versione dei fatti, sempre che la voglia rendere” e, soprattutto, “indicazioni anche su dove si trova il corpo di Saman”. Per l’omicidio della ragazza è già in carcere il cugino Ikram Ijaz che ora potrebbe essere messo a confronto con lo zio. In base agli accertamenti fatti su Hasnain, gli inquirenti ritengono che fosse “la mente di questo progetto criminoso pazzesco”.
Saman Abbas, di questo sono convinti gli inquirenti, certamente fu uccisa per essersi opposta a un matrimonio combinato e fu tradita da un sms in cui i suoi genitori – poi fuggiti in Pakistan e indagati per omicidio insieme allo zio e a due cugini – le chiedevano aiuto. “Ti prego fatti sentire, torna a casa. Stiamo morendo. Torna, faremo come ci dirai tu”, il testo del messaggio sms che, secondo quanto aveva riportato la Gazzetta di Reggio, la madre della ragazza, Nazia Shaheen, avrebbe scritto a Saman per indurla a tornare a casa.
Il 6 luglio scorso lo stesso ministero della Giustizia aveva disposto l’inserimento dei nomi del padre e della madre della 18enne nella banca dati Interpol. Le loro ultime tracce sono quelle ritratte in un video, del primo maggio, in cui sono ripresi all’aeroporto di Malpensa poco prima di imbarcarsi per il Pakistan.