“Dopo una lunghissima e approfondita riflessione, sono giunta alla sofferta decisione di uscire dal partito nel quale sono stata eletta” con queste parole la parlamentare europea Francesca Donato ha consegnato ai social (qui il suo post) il suo addio alla Lega. “La mia scelta – spiega la Donato in un post sul suo blog – è maturata dopo mesi in cui i valori in cui credo fermamente, quelli dell’uguaglianza, della libertà individuale e della dignità umana, sono stati sempre più calpestati dai provvedimenti presi dal governo Draghi, di cui la Lega fa parte”.
“Nonostante le rassicurazioni – aggiunge Donato – e le battaglie interne del nostro leader, sono passati decreti liberticidi e discriminatori che a mio avviso sono incompatibili con i principi fondamentali del nostro ordinamento”. L’eurodeputata eletta in Sicilia e Sardegna che ha criticato duramente il Green Pass e l’ipotesi di obbligo vaccinale ha di fatto “preso atto della scelta del Segretario di permanere in questo governo qualunque atto esso compia, assunta anche in considerazione della volontà in tal senso prevalente dei ministri e governatori della Lega”.
“Non intendo creare ulteriori imbarazzi al Segretario federale – continua Donato – o ad altri con le mie dichiarazioni o iniziative dissonanti rispetto alla linea indicata dal vertice. Ringrazio Matteo Salvini per le battaglie che continua a combattere nel suo delicato e difficile ruolo, nonché per lo spazio concessomi, senza mai censurare le mie personali opinioni. Restano immutate la mia stima ed affetto per lui e per tutti i miei colleghi, per il segretario regionale della Lega in Sicilia Nino Minardo, con i quali continuerò a lavorare da esterna, ove possibile, con lo stesso spirito di collaborazione e lealta’, pur nel rispetto prioritario dei parametri etici che la mia coscienza mi impone”.
Francesca Donato che è arrivata a Bruxelles grazie alle oltre 28.000 raccolte nel collegio delle Isole rimarrà membro del gruppo Identità e Democrazia al Parlamento Europeo e sottolinea che “rimarrà fuori da altre collocazioni partitiche per poter svolgere nella massima indipendenza e sotto la mia personale responsabilità il mio ruolo politico in difesa della minoranza degli Italiani oggi etichettati come ‘no-vax”‘ gravemente discriminati e attaccati nel nostro Paese”.
“Non dobbiamo tradurre anche l’epidemia in una lotta tra bande. Dobbiamo convincere i cittadini a vaccinarsi, ma senza condannare chi ha paura, altrimenti rischiamo di schiacciarlo verso la parte No Vax. Nel primo partito d’Italia è normale che ci siano correnti diverse, ma dentro la Lega non c’è spazio per i No Vax”. Ha commentato a Radio Capital il presidente del Friuli Venezia-Giulia e della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga.
“Non sono per l’obbligo vaccinale – ha aggiunto -, potrebbe avere l’effetto contrario. Con l’obbligo per i sanitari non abbiamo avuto il 100% dei vaccinati. E’ uno strumento semplice, ma il risultato non si raggiunge. Non dobbiamo nascondere quello che dicono i No Vax, dobbiamo smentirli. Si è preso la responsabilità di essere parte del governo, quindi ha il dovere di segnalare ciò che è da migliorare. Nel nostro programma – rivendica Fedriga – è importante il controllo delle frontiere”.
“Mi ricordo – ha concluso – che prima di Salvini al ministero dell’Interno si diceva che l’immigrazione era un fenomeno storico che non poteva essere fermato. Salvini da ministro lo ferma, e allora si è detto che era la conseguenza di una politica precedente. E’ andato via Salvini, e sono ripresi gli sbarchi. Allora, o Salvini è fortunato o, effettivamente, si possono mettere in atto politiche per fermare l’immigrazione clandestina”.
Ha timori per l’unità del partito? “Assolutamente no” e “chi va lo ringrazio, lo saluto e tanti auguri”. Il commentato del segretario della Lega, Matteo Salvini rispondendo ai giornalisti dopo la decisione dell’europarlamentare Donato di lasciare il partito sostenendo che sul Green Pass è prevalsa la posizione di Giorgetti. Su questo aspetto il Capitano ha aggiunto: “Non commento le fantasie, commento la realtà e la realtà sono le bollette e le tasse”.