Qualche giorno fa Enrico Michetti dichiarava: “Nelle mie liste non ci sono militanti di CasaPound, io sono un moderato, chi si candida con me deve rispettare i principi fondamentali della Costituzione. Se all’interno delle mie liste ci sono persone non in linea con questi principi verranno estromesse. Il candidato della Meloni prenda immediatamente le distanze dalla candidata alla presidenza del Municipio X Monica Picca che ha piazzato, sicuramente con la manina del suo partito, la Lega, come capolista un militante del movimento politico di estrema destra e di matrice neofascista”. Con questo post su Facebook ieri il consigliere pentastellato Paolo Ferrara ha riaperto il dibattito sui rapporti tra l’estrema destra e il centrodestra. In realtà però non c’è solo un candidato proveniente da CasaPound nelle liste del partito di Matteo Salvini a Roma, ma ce ne sono ben tre.
Al Municipio XIII è in lizza Simone Montagna, in passato candidato della stessa Cpi e ora salito sul Carroccio, al Municipio X c’è Alessandro Aguzzetti, anche lui in passato impegnato con la formazione di estrema destra e poi anche presidente del comitato di quartiere Difendiamo Acilia, e al Municipio XI c’è Alessandro Calvo, ex candidato di Casapound e ora leghista. Camicie nere insomma che nella capitale, come in diversi altri centri italiani, diventano facilmente camicie verdi. L’unico no, a quanto pare, la Lega lo ha dato soltanto a Mauro Antonini, tre anni fa candidato presidente della Regione Lazio con Cpi.