Fermato dalla Digos, identificato e poi rilasciato Giuliano Castellino, leader di Forza Nuova. Dall’inizio della pandemia l’estrema destra sta sfruttando la situazione cercando visibilità e infiammando le piazze. Un’operazione presentata come una rivoluzione sui social network e che sinora si è ridotta a poche decine di scalmanati nelle strade, subito pronti a darsela a gambe alla vista della prima pattuglia.
Dalle manifestazioni contro le chiusure gli estremisti neri sono passati a quelle contro il vaccino e ora contro il Green Pass. La situazione però è delicata, non si può giocare sulla salute per atteggiarsi a fascisti del terzo millennio e la questura a Roma ieri ha lanciato un segnale chiaro.
IL FATTO
Castellino, che nei giorni scorsi dopo tante critiche al Green Pass si è pure affrettato a procurarselo per entrare allo stadio, è stato perquisito e portato in questura. Stesso controllo nei confronti del responsabile romano e dirigente nazionale di FN, Pino Meloni, e dei dirigenti romani Stefano Schiavulli, Riccardo Ricciardi e Alessio Mastrangelo. I cinque, ultimate le verifiche, sono quindi stati rilasciati. L’intervento della Digos ha quindi portato il numero uno di Forza Nuova, Roberto Fiore, al Pantheon per un’altra protesta contro il Green Pass, a gridare a una limitazione delle libertà, sostenendo che tutto era stato fatto per impedire a Castellino di manifestare.
I partecipanti alla protesta hanno esposto degli striscioni con scritto “No Green pass” e “Giù le mani dai bambini” e Fiore ha dichiarato che intorno alle 7.30 Castellino e altri 4 dirigenti romani di Forza Nuova, “in prima prima linea anche durante l’ultima manifestazione di piazza del Popolo”, erano stati prelevati a casa e portati in questura proprio nel giorno in cui era stata indetta la manifestazione.
Il leader ha anche confezionato la fake sugli arresti, sostenendo che i cinque erano finiti in manette, subito però smentito dalla questura. “Sono stati rilasciati solo quando la giornata era ormai conclusa”, ha detto alla fine. Per la questura, invece, un semplice controllo fatto in base alla legge armi. Ma sicuramente anche un segnale per chi sta cercando di sfruttare la pandemia per creare disordini.
Poi, tramite i soliti social, ha parlato lo stesso Castellino, accreditando anche lui la tesi che tutto era stato fatto per far saltare la manifestazione in programma fuori Montecitorio. “Questa mattina è partita la caccia all’uomo della Stasi – ha affermato Castellino – hanno tentato di bloccare gli organizzatori della manifestazione di oggi. In tre siamo già fuori, mancano gli ultimi due che tra poco usciranno”. Ancora: “Ormai va così. La scorsa settimana Lamorgese, ieri Mattarella. è caccia all’uomo nei confronti di chi decide di non piegarsi alla vaccinazione obbligatoria e al green pass”, specificando che è in corso “una vera e propria lotta per la liberazione”.
LO STATO C’È
Nessuna marcia indietro intanto da parte dello Stato dinanzi a provocatori e agitatori. Proprio ieri il ministro dell’interno, Luciana Lamorgese, ha presieduto al Viminale il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, al quale hanno partecipato, oltre al sottosegretario Nicola Molteni, i vertici delle forze di polizia e degli organismi di informazione e sicurezza. Nel corso della riunione, specificano dal Viminale, è stata quindi esaminata la situazione dell’ordine pubblico con riferimento, in particolare, alle manifestazioni di protesta contro le misure adottate dal Governo per contenere la diffusione del Covid-19.