“Ringrazio il Segretario di Stato Usa Antony Blinken per aver convocato questo incontro oggi, un’importante opportunità per discutere di una strategia condivisa. Come hanno dimostrato questi attacchi, la minaccia terroristica in Afghanistan è concreta e deve essere affrontata. E’ fondamentale mantenere una stretta cooperazione nell’affrontare la crisi afghana”. È quanto ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio durante il vertice straordinario G7-Ue-Nato dedicato alla crisi in Afghanistan.
“L’Afghanistan – ha aggiunto l’esponente dell’Esecutivo italiano – non può diventare nuovamente un terreno fertile per il terrorismo e una minaccia alla sicurezza internazionale. Dobbiamo rimanere vigili e accertarci che i talebani rispettino l’impegno di impedire a qualsiasi gruppo terroristico di operare nel paese”.
“A questo proposito – ha aggiunto Di Maio -, dobbiamo lavorare con tutte le parti che condividono questa stessa preoccupazione, a partire dai Paesi della regione e includendo Russia e Cina. Serve l’impegno di tutta la comunità internazionale. Continueremo a fornire assistenza umanitaria e revisioneremo i programmi di cooperazione per convogliare quante più risorse possibili verso gli aiuti umanitari, in particolare verso i Paesi bisognosi della regione”.
“Come ha affermato Draghi al G7 – ha detto ancoro Di Maio parlando della crisi in Afghanistan -, siamo pronti a reimpegnare i fondi originariamente destinati al sostegno alle forze afghane verso programmi di assistenza. Allo stesso tempo dovremo vigilare che l’accesso umanitario al Paese sia garantito, che gli aiuti arrivino effettivamente a chi ne ha bisogno e che non vi siano impedimenti alla presenza delle agenzie Onu”.
“La nostra Ambasciata – ha aggiunto il ministro degli Esteri intervenendo al vertice straordinario G7-Ue-Nato dedicato alla crisi in Afghanistan – si è prontamente trasferita a Roma ed è pienamente operativa. Il nostro inviato speciale per l’Afghanistan è a Doha. E’ importante continuare a garantire uno stretto coordinamento anche lì e decidere una posizione comune su dove collocare la presenza diplomatica. E’ fondamentale agire insieme nei confronti dei talebani. Dobbiamo giudicarli dalle loro azioni, non dalle loro parole”.