Layla Pavone è la candidata sindaco a Milano del M5S. È una manager che ha una grande esperienza nel mondo dell’innovazione e del digitale.
Questo che valore aggiunto può portare nell’amministrazione di Milano?
“Milano è da sempre una città proiettata al futuro, tra le più innovative non solo d’Italia ma d’Europa, in grado di sperimentare idee, iniziative, strumenti e processi di governance innovativi, inclusivi e sostenibili. È l’innovazione che favorisce la crescita economica, che crea opportunità di lavoro e di sviluppo sociale ed è in questo ambito che ho sempre lavorato, aiutando aziende e persone a sviluppare le loro strategie di digitalizzazione e di crescita. E questo è quanto voglio continuare a fare, mettendo a disposizione di Milano, partendo dai quartieri più periferici e in difficoltà, le mie competenze manageriali per dare ulteriore slancio a una città che nell’ultimo anno ha molto sofferto ma che sono certa saprà ritrovare la sua energia”.
Il M5S ha fatto una precisa scelta di campo nel selezionare una donna capolista (Elena Sironi) e lei candidata sindaco.
“Nonostante la rappresentanza femminile in ambito politico, nel governo e nelle amministrazioni locali, negli ultimi anni sia aumentata, le donne sono ancora numericamente poche, soprattutto quando si tratta di posizioni di leadership. Per questo trovo che la scelta del Movimento e del presidente Conte di mettere al vertice due donne sia un messaggio forte e incoraggiante. La pandemia, inoltre, ha inasprito le disuguaglianze sociali e le donne si sono trovate esposte su molteplici aspetti: famigliare, economico e sanitario. Anche la loro sfera sociale è stata toccata in modo serio poiché il lockdown le ha esposte alla violenza di genere, data dall’obbligatorietà di rimanere tra le mura domestiche. C’è ancora molto da fare in questo senso e per questo la presenza di donne nell’amministrazione comunale di Milano è fondamentale per sviluppare piani concreti per la parità di genere”.
La consiliatura che finisce non è stata positiva per il M5S. Cosa si aspetta dalla prossima?
“Mi aspetto una maturazione, una crescita, per essere un punto di riferimento a Milano per la cittadinanza intera”.
Di quali interventi e di quali progetti secondo lei Milano avrebbe bisogno?
“Milano è la città più europea del Paese. Ma non è e non dev’essere solo centro. Bisogna puntare con forza alla riqualificazione delle periferie, mettere a sistema un imponente progetto per le case popolari e puntare con forza al social housing per i più anziani”.
Si dice che lei sia stata candidata da Marco Travaglio, che esiste “un partito” del Fatto Quotidiano.
“È una polemica inutile che fa sorridere. Ero un consigliere indipendente del Fatto Quotidiano e mi sono già dimessa diversi giorni fa”.
Goffredo Bettini, dirigente del Pd, sostiene di non vedere altra possibilità che l’alleanza tra i dem e Giuseppe Conte per competere con la destra. Prevede che in caso di vittoria di Sala il M5S potrebbe entrare in giunta? O viceversa, in caso di una sua vittoria, il Pd potrebbe entrare in una giunta capitanata da lei?
“Oggi a me interessa spiegare la visione del M5S sulla città e la svolta che si sta avendo col presidente Conte. Tutto quello che c’è dopo si costruirà cammin facendo. Se il Pd condividerà la nostra visione di città per noi va bene”.