“Ho convocato una riunione straordinaria virtuale dei ministri degli esteri della Nato questo venerdì 20 agosto per continuare lo stretto coordinamento e la discussione sull’approccio comune per l’Afghanistan”. È quanto ha annunciato su Twitter il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg.
E sono 1.500 i militari italiani impegnati nell’operazione di evacuazione dei collaboratori afghani da Kabul. A confermarlo è il colonnello Diego Antonio Giarrizzo, del Comando operativo di vertice interforze, a Fiumicino in attesa del secondo volo del ponte aereo umanitario che dalla capitale afghana sta riportando a Roma i nostri collaboratori (leggi l’articolo).
“Nell’aeroporto di Kabul la situazione è fluida, ma al momento tranquilla. Ci sono resse all’esterno dei cancelli, che sono presidiati da militari statunitensi, inglesi, e turchi, ma all’interno la situazione è sicura”, ha spiegato Giarrizzo confermando l’intenzione dell’Italia di evacuare da Kabul “quante più persone”.
“Noi non ci poniamo limiti – ha aggiunto l’alto ufficiale -, i limiti sono dati dalle condizioni di sicurezza e di altro tipo. Lo sforzo è totale da parte dei militari italiani. La Difesa sta mettendo tutte le migliori risorse che ha per riportare in Italia il maggior numero di cittadini afghani in Italia – ha proseguito Giarrizzo. A Kabul abbiamo una task force di evacuazione composta da decine di militari con il compito di individuare queste persone già riconosciute collaboratori dell’Italia e che verranno imbarcati negli aerei militari”.
Il colonnello Giarrizzo ha spiegato che tutti gli aeri disponibili sono stati messi in campo dall’Aeronautica – che sta garantendo il ponte aereo con 7 velivoli – e oltre 1.500 militari sono impegnati attualmente nell’operazione “Aquila Omnia”. L’ufficiale ha sottolineato che l’operazione, che preso il via a giugno, aveva inizialmente lo scopo di trasportare in Italia circa 500 persone tra collaboratori e loro famiglie, tuttavia il numero sta via via aumentando.
Si muove anche il Copasir. In audizione il direttore del Dis
Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica ha audito questa mattina il direttore del Dis, ambasciatrice Elisabetta Belloni, in merito ai drammatici sviluppi della crisi in Afghanistan. “Il confronto articolato e approfondito durato oltre due ore – ha detto il presidente del Copasir, Adolfo Urso -, che ha consentito di esaminare i vari aspetti che riguardano anzitutto la sicurezza nazionale”.
“Il diretto del Dis – ha aggiunto Urso – ha assicurato la prosecuzione del supporto operativo e informativo degli operatori dell’intelligence nel Paese anche al fine di garantire l’evacuazione di coloro che hanno collaborato con la nostra ventennale missione e dei loro familiari. Cinque gli aspetti esaminati nella riunione: la situazione sul campo alla luce dell’improvviso collasso delle istituzioni governative; le “figure chiave” che caratterizzano la nuova leadership talebana.
“La proiezione internazionale del costituendo Emirato – ha detto ancora Urso – anche in riferimento ai diversi equilibri regionali; le minacce terroristiche e le conseguenze sui flussi migratori e sul traffico internazionale di droga; le modalità di evacuazione dei nostri connazionali e dei collaboratori afgani e delle loro famiglie che proseguirà anche nelle prossime settimane”.