Il leader di Italia Viva Matteo Renzi è indagato dalla Procura di Firenze per emissione di fatture per operazioni inesistenti in relazione al compenso ricevuto per una conferenza ad Abu Dhabi (leggi l’articolo). E’ lo stesso Renzi a darne notizia nel suo libro Controcorrente. Secondo quanto appreso poi da fonti investigative, Renzi sarebbe indagato in concorso con Carlo Torino, titolare di una società di Portici, la Carlo Torino e associati, che avrebbe fatto da tramite per l’incasso del compenso.
Renzi, come è noto, nel pieno della crisi del governo Conte, era volato in Arabia Saudita per partecipare ad una conferenza a pagamento, ben 80mila euro, organizzata dal principe ereditario Mohammed bin Salman (nella foto), sospetto mandante dell’assassinio del giornalista del Washington Post, Jamal Khashoggi.
L’inchiesta sarebbe nata a seguito di una segnalazione della Uif, l’Unità di prevenzione antiriciclaggio della Banca d’Italia, che avrebbe indicato movimenti di denaro poco chiari sul conto corrente della società della società napoletana. Sempre dalla procura di Firenze, e in particolare dall’inchiesta sulla Fondazione Open, sarebbero partiti gli accertamenti da cui è nata anche l’inchiesta della Procura di Roma per finanziamento illecito che vede indagati Renzi e Lucio Presta (leggi l’articolo).
Ieri si è appreso, invece, che il leader di Italia Viva, e l’agente dei vip Presta sono indagati dalla Procura di Roma per finanziamento illecito. L’inchiesta riguarda i rapporti economici e i bonifici da quasi 750mila euro versati dalla società di Presta all’ex premier per il documentario Firenze secondo me, andato in onda su Discovery e alcuni contratti per la cessione di diritti d’immagine. I pm romani, Alessandro Di Taranto e Gennaro Varone, contestano a Presta, e al figlio di Niccolò, anche il reato di false fatturazioni “relative a operazioni inesistenti” e “usando costi occulti del risparmio fiscale alla politica”.