Emmanuel Macron seduce anche il generalissimo. Per convincere gli ultimi irriducibili del vaccino, “quella di utilizzare il green pass per vari tipi di eventi, così come in Francia, potrebbe essere una soluzione per una spinta. Poi per chi non l’avrà c’è anche il tampone, bisogna comunque rispettare la Costituzione”, ha detto il Commissario per l’Emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo. Il presidente francese ha proposto (leggi l’articolo), com’è noto, l’obbligo di vaccinazione per il personale sanitario dal prossimo settembre e pass sanitario esteso già da inizio agosto a caffè, ristoranti, centri commerciali, come anche aerei, treni, pullman di lunga percorrenza nonché strutture mediche della Francia.
La strategia di Parigi è indurre un massimo di persone possibili a vaccinarsi. E a quanto pare al momento la mossa appare vincente. In poche ore sulla piattaforma di prenotazione online Doctolib sono stati circa un milione i francesi, soprattutto giovani, che hanno risposto positivamente all’appello presidenziale prendendo appuntamento per il vaccino. In Italia governatori e forze politiche si dividono. “Sarebbe utile che il Governo decidesse in che maniera vada utilizzato il green pass. Si fa difficoltà a comprendere a cosa serva se non viene messo in campo un meccanismo regolatorio come in Francia”, dice l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato.
Plaude a Parigi anche il governatore ligure. “Sono d’accordo con quello che ha fatto la Francia” e “se il governo italiano” metterà in campo gli stessi provvedimenti “saremo pronti a farlo convintamente”, dice Giovanni Toti. Prima appoggia la ricetta francese e poi fa retromarcia il presidente della Regione Lombardia. “Non è che io chieda l’utilizzo del green pass per andare al ristorante – spiega Attilio Fontana -. In questo momento, oltre a non essere possibile in Italia per privacy, in Lombardia non ce n’è bisogno anche perché le adesioni alla nostra campagna sono sopra la media nazionale”. Vincenzo De Luca rivendica la bontà del “suo” modello: “Il green pass l’abbiamo fatto quattro mesi fa in Campania. La nostra carta di vaccinazione la rilasciamo dopo la seconda dose. Avrebbero potuto seguire l’esempio della Campania sia il governo italiano che quello francese”.
E se il Pd si schiera a favore del modello Macron, il M5S invece ritiene l’ipotesi di replicarlo da noi “prematura”. Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri spiega che o si cambiano i parametri o per evitare chiusure, a fronte di contagi in aumento, si utilizza il green pass. Chi è assolutamente contraria è Giorgia Meloni. “L’idea di utilizzare il green pass per poter partecipare alla vita sociale è raggelante, è l’ultimo passo verso la realizzazione di una società orwelliana. Una follia anticostituzionale”, dichiara la leader di FdI. E’ la stessa posizione di Matteo Salvini, che commenta: “Non scherziamo”.
Ma non di Forza Italia che sposa il modello francese. Anche le categorie sono divise: Fipe-Confcommercio paventa pesanti penalizzazioni per i ristoratori ma per Federalberghi sarebbe un provvedimento “sacrosanto”. Sull’obbligatorietà dei vaccini interviene l’Ue. Se Angela Merkel spiega che la Germania non sta programmando di rendere la vaccinazione anti-Covid obbligatoria, Bruxelles ribadisce che “le campagne vaccinali sono competenze nazionali, è una decisione che spetta agli Stati”.