Non è il Campidoglio il principale indiziato per l’ennesima emergenza rifiuti scattata a Roma. Dopo che da settimane Nicola Zingaretti punta il dito contro la sindaca Virginia Raggi, la bocciatura da parte del Ministero per la transizione ecologica è arrivata proprio per la Regione Lazio.
IL PUNTO. A margine dell’Eco Forum di Legambiente, il ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani ha affermato che il Comune di Roma ha una settimana in più per indicare il sito definitivo dove portare i rifiuti indifferenziati, essendo necessario riflettere sulle “cartografie” e ricordando comunque che la riunione, prevista per oggi, si farà e se ne programmerà pure un’altra per il 14 o il 15 visto che il lavoro con la ministra dell’interno Luciana Lamorgere e il prefetto per le soluzioni a “brevissimo termine” è andato avanti. Una bacchettata pesante però il ministro l’ha tirata proprio alla Regione, specificando che all’ente presieduto da Zingaretti è stato chiesto di accelerare sul Piano integrato rifiuti. “Chiederemo alla Regione di andare speditamente verso il riesame del Piano integrato rifiuti perché va aggiornato. Non è una roba di una settimana. Stiamo chiedendo a tutte le parti di fare uno sforzo. Credo che alla fine la cosa si comporrà”, ha detto.
LE REAZIONI. A esultare per le parole di Cingolani il Movimento 5 Stelle, sostenendo che è la conferma che i problemi nella gestione dei rifiuti a Roma derivano da anni di totale paralisi della Regione Lazio, “che ha scaricato sul Campidoglio oneri non suoi e, soprattutto, sulla città i problemi di igiene e decoro”. “La collaborazione istituzionale è un dovere – hanno aggiunto i parlamentari e gli europarlamentari pentastellati romani – e ci auguriamo che almeno adesso la Regione voglia dare la massima disponibilità in tal senso”.
La giunta Raggi dal canto suo non sembra disponibile a mollare sul no alla discarica. “Perché Roma non indicherà un sito per la discarica? Perché come emerge dalla cartografia delle aree bianche elaborata dalla città metropolitana . ha annunciato in un post su Facebook il capogruppo capitolino del 5S Giuliano Pacetti – non sono presenti nel territorio della città zone idonee ad ospitarla. Chi dice il contrario fa mera speculazione politica su un tema delicato. Noi siamo per i fatti e per trovare soluzioni”. “Se il Pd di Valeriani, Pelonzi e Roberto Gualtieri intende fare una discarica a Roma – ha aggiunto – indichi fin da subito il sito, siano chiari. Le elezioni sono vicine e i cittadini devono sapere se e dove hanno intenzione di fare una discarica a Roma”.
E critiche pesanti alla Regione sono arrivate pure dall’assessore capitolino ai rifiuti e al risanamento ambientale Katia Ziantoni. “A Roma se i rifiuti sono a terra il responsabile ha un nome e cognome: Nicola Zingaretti. Dopo ben tre sentenze del Tar, oggi anche il ministro della transizione ecologica Cingolani ha confermato quanto ripetiamo ormai da anni: il piano rifiuti della Regione Lazio deve essere rivisto e integrato”, ha aggiunto il vicesindaco Pietro Calabrese. Ma proprio in Regione non si scompongono. L’assessore regionale ai rifiuti Massimiliano Valeriani ha infatti dichiarato di condividere le valutazioni di Cingolani sull’esigenza che il Comune di Roma indichi il proprio sito di smaltimento definitivo. “Stiamo monitorando – ha evidenziato – l’attuazione del Piano rifiuti e siamo molto preoccupati dei deludenti risultati della raccolta differenziata del Comune di Roma”.