Sebbene l’Autorithy antiriciclaggio europea non è ancora nata ufficialmente, è già esplosa la battaglia tra i Paesi membri per ospitarne la sede. A contendersela, in attesa del via libera di Ursula von der Leyen previsto a inizio luglio, sono Germania, Polonia e Italia. “M5S sostiene la candidatura italiana a ospitare la futura Autorità europea dell’antiriciclaggio” afferma Tiziana Beghin, capodelegazione dei 5S al Parlamento europeo, secondo cui “la proposta del Presidente dell’Abi Antonio Patuelli coglie nel segno e siamo certi che il governo italiano farà propria questa candidatura”.
Una scelta dovuta, secondo la grillina, dopo “gli scandali che hanno coinvolto molte banche europee tra cui Danske Bank A/S, Swedbank AB e ING Groep NV che mostrano una forte debolezza dell’Ue” a cui dovrà porre rimedio questa nuova Autorità dell’antiriciclaggio, materia per la quale “l’Italia ha tutte le carte in regola per ospitare la sua sede’’. Difficile darle torto alla luce del fatto che il nostro Paese è da sempre all’avanguardia nella lotta al riciclaggio del denaro sporco. Ma c’è di più.
La candidatura appare dovuta anche e soprattutto perché dei sei Paesi fondatori dell’Unione europea, l’Italia è l’unico privo di un’agenzia comunitaria di primaria importanza. La Germania, infatti, ha la Bce a Francoforte, la Francia la sede del Parlamento Ue a Strasburgo, il Belgio ospita la Commissione Ue, il Lussemburgo la Corte di giustizia Ue e l’Olanda, grazie a Brexit, la sede dell’Agenzia medica europea.