Mentre il Comitato tecnico-scientifico (Cts) è riunito per fornire le nuove indicazioni sull’uso di AstraZeneca nella strategia vaccinale, soprattutto tra i più giovani, arriva la notizia del decesso di Camilla Canepa, la 18enne di Sestri Levante ricoverata domenica al S.Martino di Genova dopo una trombosi. La ragazza era stata vaccinata con il vaccino anglo-svedese il 25 maggio nell’Open day ligure.
Una scelta, quella di procedere con gli Open day di Astrazeneca per i giovani da parte di alcune Regioni, avvenuta con la benedizione del generale Francesco Paolo Figliuolo, che risulta di difficile comprensione anche considerando quanto ha detto il ministro della Salute in Senato, rispondendo a un’interrogazione sugli Open Day AZ dedicati ai giovani.
Roberto Speranza, in realtà, ha ribadito che tutti i vaccini approvati da Ema e Aifa “sono sicuri ed efficaci” ma ha ricordato che tanto l’Ema quanto l’Aifa avevano valutato che i benefici di AstraZeneca crescono con l’aumento dell’età. E lo stesso ministero, con una circolare del 7 aprile, aveva raccomandato l’uso di Astrazeneca agli over 60.
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“A fine aprile, su richiesta della Commissione europea, l’Ema – ha detto il ministro – ha concluso un’ulteriore valutazione analizzando i benefici e i rischi del vaccino nelle diverse fasce di età e in diversi scenari epidemiologici, alla luce dei tassi di infezione mensili. L’esito ha dimostrato che i benefici della vaccinazione aumentano con l’aumento dell’età e del livello di circolazione del virus. Tali dati sono stati ulteriormente valutati dall’Aifa ed è stato ribadito che il profilo beneficio-rischio risulta progressivamente più favorevole all’aumentare dell’età”.
Il ministro ha detto che il Cts terrà conto di tutte queste indicazioni. Dunque l’orientamento degli esperti dovrebbe essere quello di raccomandare un uso preferenziale per i soggetti over-60. Poi la parola definitiva spetterà alla politica. Le Regioni si sono mosse fino a ieri in ordine sparso. A fronte del no agli Astra-day dedicati ai giovani di Friuli Venezia Giulia e Veneto, ci sono state alcune Regioni che hanno già proceduto nelle scorse settimane alla somministrazione del vaccino AZ agli under-60 (ad esempio Toscana, Lazio, Calabria, Sicilia, Abruzzo).
La prima dose di Astrazeneca è stata somministrata agli over-18 in alcune Regioni anche organizzando open day (ad esempio Liguria, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia). Ma, ieri, dopo la notizia della morte della 18enne, sono arrivati i primi dietrofront. La Sicilia ha sospeso il vaccino anglo-svedese in via cautelativa sotto i 60 anni. Resta invece confermata la open week fino a domenica prossima – sempre con il vaccino AZ – organizzata nel Lazio.
Nelle ultime tre settimane, su un totale di 1.431.813 dosi di vaccini a vettore adenovirale somministrate, il 33,1% (473.578 dosi) – rileva Gimbe – sono state somministrate a persone under 50 e l’11% (158.156 dosi) nella fascia 18-29. E sulla vaccinazione degli under 60 che hanno fatto la prima dose con AZ resta ora il nodo del richiamo. Su questo punto, vari esperti si dicono favorevoli a completare comunque il ciclo vaccinale con il siero anglo-svedese
“In questo momento chi ha fatto la prima dose con un vaccino è bene che faccia la seconda dose con lo stesso vaccino”, ha affermato Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute. E l’Aifa rileva che non sono stati segnalati casi di trombosi in soggetti vaccinati con Vaxzevria di Astrazeneca dopo la seconda dose.