“Senza voler alimentare stereotipi e pregiudizi, la situazione è tragica ed evidente”. Non usa mezzi termini il consigliere regionale M5S in Lombardia Simone Verni che da mesi sta portando avanti una battaglia in merito all’inquinamento ambientale della Regione, specie in fatto di fanghi di depurazione, tanto che proprio oggi sono in discussione due atti del M5S sul tema.
C’è il rischio di una “terra dei fuochi” anche in Lombardia?
Sì. La pianura padana e in particolar modo la Lombardia è già senza dubbio l’area più inquinata d’Europa e negli ultimi anni sono emersi in maniera sempre più evidente gli interessi delle ecomafie in questa regione. Alle attività illecite, si affiancano quelle lecite, ma non per questo meno pericolose: la Lombardia importa rifiuti di ogni genere da tutta Italia e tra questi i fanghi di depurazione. Mi piacerebbe che la stessa attenzione con cui è stata svelata al mondo la questione della “terra dei fuochi” fosse usata per affrontare l’analoga questione, se non addirittura più grave, sulla Lombardia. Questo M5S lo denuncia da sempre.
Per quale ragione è stato necessario presentare più atti consiliari sul tema?
Regione Lombardia avrebbe potuto fare tanto e non lo ha fatto e ora dobbiamo chiederne conto. La Giunta lombarda ha il vizio di agire dove non dovrebbe. Il D.lgs 99/92 all’art.6 comma 1 punto 2) conferisce alle Regioni la facoltà di stabilire “ulteriori limiti e condizioni di utilizzazione in agricoltura per i diversi tipi di fanghi …”. Il comportamento di questa Giunta a trazione Lega è assolutamente irresponsabile e in questo caso specifico continua a fare scaricabarile asserendo ingiustificatamente che la Giunta è ignava perché attende la riforma normativa a livello nazionale. È quanto meno evidente che non ha chiare le attribuzioni di competenza Stato/Regione. Questa Giunta a trazione Lega è un disastro, grida al complotto contro la Lombardia, ma l’unico vero complotto contro i lombardi è lei.
Qual è il rischio cui si potrebbe andare incontro?
La Lombardia produce 770 mila tonnellate di fanghi. A queste, se ne aggiungono altre 600 mila importate dal resto d’Italia. Una quantità imponente che i nostri suoli e le nostre falde non possono continuare a sostenere. Il rischio è esattamente l’opposto del fine cui i fanghi dovrebbero ambire: inquinare i nostri terreni e comprometterne la futura produttività. Senza considerare i danni che l’utilizzo indiscriminato e non regolamentato di fanghi e gessi può arrecare all’ambiente e alla qualità delle nostre vite. La soluzione avanzata dall’Assessore Cattaneo, ossia l’incenerimento, potrebbe essere valida solo in determinati casi altrimenti si aumenterebbe il problema, invece di risolverlo.
Cosa accadrà questa mattina?
Per il Consiglio di questa mattina abbiamo depositato una mozione e due interrogazioni a risposta immediata e saranno discusse le due interrogazioni.
Cosa chiedete nel dettaglio?
Anzitutto il tema dei controlli: affinché si impedisca che sui terreni destinati all’agricoltura vengano smaltiti rifiuti illeciti è necessario che Arpa effettui controlli in situ all’atto dello spandimento e Regione Lombardia eroghi le opportune risorse. Chiediamo inoltre quali siano i rapporti tra il Direttore di Aipo Luigi Mille, che sembrerebbe ricevesse dei compensi da Wte (oggetto di un’indagine della magistratura bresciana) e gli assessori regionali Guidesi e Rolfi e specialmente il direttore generale Fabio Carella di Arpa.