Non sarà facile recuperarsi ma sarebbe miope non tentare di farlo. Giuseppe Conte, leader in pectore del M5S, è consapevole che Alessandro Di Battista rimanga comunque una risorsa importante del Movimento e che lasciarlo libero potrebbe essere un regalo ai suoi avversari.
Riabbracciare Di Battista? L’ostacolo è la fiducia a Draghi
“Abbiamo costruito un modello di cittadinanza attiva che oggi è considerato tra i migliori 5 al mondo e ne sono profondamente orgoglioso. Il percorso della partecipazione dal basso continuerà lungo la strada che abbiamo tracciato mantenendo l’integrità, la coerenza e la solidità morale che abbiamo sempre coltivato, nei mille modi in cui sarà possibile”, ha detto Davide Casaleggio, annunciando il suo divorzio dal M5S. Come dire: non è escluso che il percorso di Rousseau possa sfociare in un nuovo partito di depositari dell’ortodossia grillina.
La piattaforma sarebbe già al lavoro per approfondire le richieste che sono giunte da altre organizzazioni per la fornitura dei servizi per attivare azioni di partecipazione attiva e di cittadinanza digitale. Di Battista potrebbe essere tentato dalle mosse future di Casaleggio. Per il momento l’ex parlamentare non si sbilancia: è in partenza per l’America latina, per due mesi, da cui realizzerà reportage per Il Fatto quotidiano. Conte lo lusinga riconoscendogli lealtà e prospettandogli un cammino da percorrere assieme. “Di Battista – dice l’ex premier – è un ragazzo leale e appassionato, adesso è in partenza ma quando tornerà ci confronteremo e valuteremo le ragioni per camminare ancora insieme”.
Di Battista e Draghi
Di Battista risponde con garbo e riconoscenza ma si tiene fermo sul no al governo Draghi: “Ti ringrazio per le belle parole che mi hai dedicato oggi sul Corriere. Sono un uomo leale come dici e come sai. Ti sono stato leale quando occorreva andare fino in fondo con la linea che il Movimento aveva scelto (fino in fondo significa fino in fondo a casa mia). E ti sono leale adesso e questo, in politica, significa dire pubblicamente quel che si pensa intimamente. Fino a che il Movimento sosterrà questo governo io starò sempre dall’altra parte della barricata”. E sempre con garbo gli fa notare che non è solo un “ragazzo appassionato”: “Sono un uomo che da tre anni studia notte e giorno politiche innovative, best practices, geopolitica”. Ma – conclude – “per confronti politici leali e franchi per te ci sarò sempre anche perché non dimentico chi e perché ti ha buttato giù ‘e ‘l modo ancor m’offende’”. In ballo non c’è solo Di Battista ma anche gli espulsi eccellenti come Nicola Morra e Barbara Lezzi.
“L’appoggio a Draghi è stato una scelta difficile e io ho rispetto per chi si è allontanato. Ma non potevamo volgere le spalle alla sofferenza degli italiani, quella scelta andava compiuta”, riconosce Conte. Mentre circolano indiscrezioni sulla possibile costituzione alla Camera di una nuova componente che andrà ad affiancarsi a quelle già esistenti, da L’Alternativa c’è alla frangia composta dall’ex ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti. Ma anche ieri, per esempio, Morra è tornato a picchiar giù contro il governo, reo a suo dire di aver tradito l’obiettivo della Transizione ecologica. Riportare sotto l’ombrello del M5S persone che non si riconoscono in questo governo a cui, critiche a parte, l’ex premier continua a rinnovare la sua fiducia non sarà semplice. Ma il leader del nuovo Movimento ha tutte le buone ragioni per tentare la mission impossible. E a testimonianza dell’impegno e delle energie che, promette, impiegherà nella ripartenza del Movimento, ha deciso che non si candiderà per un seggio in Parlamento.