La strada e tracciata. Il divorzio con polemiche dall’Associazione Rousseau spiana il percorso di Giuseppe Conte leader del MoVimento 5 Stelle. Chiudere i conti, anche quelli economici, con il passato, era la premessa. Dopo l’accordo per la consegna dei dati degli iscritti l’ex premier può riorganizzare il M5s. Con una serie di tappe forzate. Che includono un nuovo portale per votare. Cosa? Il nuovo statuto e il nuovo capo politico. Senza aver paura della “concorrenza” che arriverà, probabilmente dopo l’estate, da Davide Casaleggio e Alessandro Di Battista.
Cosa farà adesso Giuseppe Conte, leader e capo politico del MoVimento 5 Stelle
Il percorso potrà trovare però ancora qualche ostacolo. Il Garante per la tutela della privacy ha imposto di consegnare i dati degli iscritti al Movimento, ma la pratica non si potrà esaurire in pochi giorni. I primi dati sarebbero già stati consegnati oggi. Al momento si tratterebbe però soltanto del 10% di tutte le informazioni di cui dispone Rousseau. E non è escluso che si arrivi al ricorso in tribunale, davanti al giudice ordinario. Casaleggio avrà una cifra tra i 200 e i 250mila euro, probabilmente a rate. E l’Avvocato del Popolo potrà dare il via alla rifondazione, con le votazioni su una nuova piattaforma che lo eleggeranno capo.
Dietro di lui ci sarà una segreteria, arriverà anche la ratifica del nuovo Statuto e una Carta dei Valori. Il M5s punta a un’assemblea generale convocata a Roma. Lì Conte ha in programma di illustrare i punti della sua rifondazione. Ma il tutto non si potrà svolgere con la velocità che ci vorrebbe in questo momento. Anche se i 5s senza un timoniere rischiano di affondare. La nuova piattaforma dovrà ricevere i dati degli iscritti. Per convocare un’assemblea bisogna avere i nomi di tutti. Gli elenchi andranno
“caricati”. Poi, una volta che Conte li avrà presentati nella convention a 5Stelle, il nuovo Statuto e la Carta dei valori verranno pubblicati sul portale.
Norme alla mano, spiega oggi Il Fatto, dovranno trascorrere almeno due settimane per le votazioni che daranno il via al nuovo M5s. A fine mese, insomma, il nuovo Movimento vedrà la luce. “Adesso più che mai dobbiamo fare squadra, coinvolgendo tutti. Con Giuseppe Conte possiamo rilanciare il MoVimento, ora dobbiamo sostenerlo e blindare la sua leadership. Uniti possiamo ancora fare tante cose utili per gli italiani”, auspica il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
Il nuovo portale e il voto sullo Statuto
L’agenzia di stampa Agi riferisce che nel mondo pentastellato non si esclude che la partita possa riaprirsi a settembre, a ridosso delle amministrative. Anche se l’ex premier è gia’ sceso in campo con incontri on line con le realtà chiamate al voto. Di qualche ora fa, lo scenario per il quale M5s possa chiedere a Conte di candidarsi alle prossime suppletive nella capitale nel quartiere di Primavalle, dopo che Emanuela Del Re è stata nominata responsabile Ue per il Sahel.
Fervono nel frattempo in Senato i lavori per giungere alla costituzione di un nuovo gruppo parlamentare. O perlomeno di una componente nel Misto, degli ex M5s ‘cacciati’ dopo il gran rifiuto della fiducia al governo Draghi. Un possibile appoggio arriverebbe, ha appreso l’AGI, da esponenti un tempo di spicco nel Movimento, come l’ex ministro della Difesa, Elisabetta Trenta e la testimone di giustizia, Piera Aiello. Il simbolo sarà quello del gabbiano in volo dell’Italia dei valori. Obiettivi della nuova formazione: la legalità, la lotta alla mafia, lo sviluppo dell’economia con al centro le fasce più deboli, il ruolo da protagonista dell’Italia nel Mediterraneo.
Ma i fuoriusciti, e Davide Casaleggio, sanno che solo un sodalizio con Alessandro Di Battista – anche lui disiscritto – potrebbe dare nuova vita a Rousseau e ancora un senso al progetto coltivato per anni da padre e figlio. Perché il Movi mento che ha in mente Conte è molto diverso dall’utopia della democrazia diretta delle origini 5S.
Cosa farà Di Battista?
Ma Di Battista è corteggiato anche da Conte, che l’ex deputato non attacca mai direttamente. Ma la scelta dei 5S di appoggiare il governo Draghi e di continuare il sodalizio con il Pd, seppur non ovunque, rende un riavvicinamento – per ora – molto complicato. Quel che è certo è che le elezioni nelle città saranno considerate il primo test della leadership Conte. E che un pezzo di M5S aspetta al varco i risultati, preparandosi a colpire in caso non arrivino.