L a transizione ecologica e solidale esige una profonda trasformazione non solo nei processi economici e produttivi, economici ma anche nei comportamenti quotidiani di ciascuno di noi. Transizione ecologica e transizione culturale devono camminare di pari passo. Per questo è fondamentale partire dalla scuola, il luogo dove ciascuno di noi si forma e comincia a costruire il proprio futuro e quello della società in cui vive”.
Con queste parole il capo politico reggente dei Cinque Stelle, Vito Crimi, presenta il piano per la transizione ecologica e culturale nelle scuole elaborato dalla sottosegretaria all’Istruzione M5S, Barbara Floridia (nella foto), che prende il nome di “RiGenerazione scuola” pensato nell’ambito dell’attuazione dell’Agenda 2030 dell’Onu.
“Si tratta di un tassello fondamentale che conferma l’impegno del M5S su questo fronte: vogliamo puntare a rendere l’Italia leader della transizione ecologica e solidale e ad avere la popolazione scolastica più eco-alfabetizzata al mondo”, commenta ancora Crimi. “Se riusciremo a educare i giovani a un nuovo modo di abitare il mondo, riusciremo a cambiare il Paese. Per questo il termine ‘rigenerazione’: dobbiamo rigenerare i nostri pensieri – ha spiegato Floridia -. La scuola è il luogo giusto per farlo, è l’infrastruttura culturale per eccellenza del Paese, è l’autostrada del pensiero. Dobbiamo passare dal concetto della resilienza al concetto della rigenerazione, non dobbiamo più resistere, ma imparare a vivere in un mondo nuovo”.
Leggi l’intervista: Transizione ecologica. Scuole laboratorio per progettare il futuro. Parla la sottosegretaria Floridia (M5S): “Il rilancio deve partire dai giovani”.
Educare i più giovani ad abitare il mondo in modo diverso, a ragionare sul lungo periodo, ponendo maggiore attenzione ai temi ambientali, alla sostenibilità delle nostre economie e dei nostri stili di vita, progettando nuovi mestieri che sappiano guardare al futuro rispettando ciò che ci circonda. Questi sono, appunto, gli obiettivi del Piano, che guarda alla scuola come infrastruttura culturale, come centro delle comunità, modello esistenziale e abitativo, luogo d’origine di un nuovo alfabeto ecologico ed economico. Per l’attuazione del Piano, sottolinea la sottosegretaria pentastellata, “è previsto più di un miliardo di investimenti”.
La transizione ecologica e culturale della scuola sarà fondata su quattro pilastri: la rigenerazione dei saperi, ovvero che cosa si impara a scuola; la rigenerazione delle infrastrutture, con la costruzione di edifici innovativi e la creazione di nuovi ambienti di apprendimento; la rigenerazione dei comportamenti, con l’acquisizione di buone abitudini nel rispetto dell’ambiente anche a scuola; la rigenerazione delle opportunità, ovvero indirizzi scolastici caratterizzati da percorsi formativi che guardano ai temi dell’ecologia e della sostenibilità.
Tra gli obiettivi principali di “Rigenerazione Scuola” ci sono: mense biologiche e a chilometro 0, che siano plastic free e non monouso e distributori con bevande e cibi sostenibili nei plessi scolastici; un portale online su scuola e cibo; sistemi che favoriscano la mobilità dolce intorno alle scuole, con piste ciclabili e percorsi sostenibili; nascita di spazi verdi intorno e nei cortili degli istituti; fondi per la coltivazione di orti e giardini scolastici; costruzione di 200 scuole nuove ad alta efficienza energetica; nascita di licei ambientali e Its che possano dar vita a nuovi mestieri, bonifica definitiva dell’amianto dalle scuole. “Apriamo il capitolo della formazione, della educazione alla sostenibilità”, ha detto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. “Non stiamo salvando il pianeta ma dopo la pandemia si ricomincia avendo chiari i valori che dobbiamo porre al centro della nostra scuola e della rinascita del Paese”.