A mettere la parola fine dopo mesi di muro contro muro e di tensioni sulla presidenza del Copasir, con la legittima richiesta di FdI affinché fosse affidata ad un suo esponente e, dall’altra parte, con la caparbietà della Lega che anche dopo le dimissioni dei due leghisti – il presidente Raffaele Volpi e Paolo Arrigoni – si rifiutava di fornire i nomi in sostituzione, ci hanno pensato i due presidenti delle Camere.
Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico, invocati da tempo da FdI per dirimere la questione, hanno inviato ieri una lettera ai capigruppo del Carroccio Romeo e Molinari, nella quale sostanzialmente hanno spiegato che le dimissioni dei due leghisti dal Copasir non rappresentano un “impedimento alla convocazione dell’organo ai fini dell’elezione del nuovo presidente” e che tale compito “spetta al vice residente del Comitato”, cioè al parlamentare meloniano Adolfo Urso (nella foto), in campo per la successione a Volpi.
E anche sul fronte delle dimissioni di massa, chieste a più riprese dal partito di Salvini, Fico e Casellati tagliano corto: “Nell’attuale situazione, con una maggioranza parlamentare di consistenza superiore al novanta per cento in entrambi i rami del Parlamento, non possono essere ritenuti sussistenti i presupposti per dare luogo ad una meccanica applicazione del criterio della rappresentanza paritaria previsto della legge n. 124/2007, un palese sovradimensionamento della rappresentanza dell’opposizione – aggiungono Casellati e Fico a proposito degli assetti del Copasir -, in contrasto con il principio di proporzionalità”.