La Procura di Tempio Pausania ha chiesto il rinvio a giudizio per Ciro Grillo e i suoi tre amici nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta violenza sessuale di gruppo nei confronti di una ragazza italo-norvegese. I fatti risalgono al luglio del 2019 e sarebbero avvenuti nell’abitazione del fondatore M5S, Beppe Grillo a Porto Cervo. La Ragazza allora aveva 19 anni. L’udienza è stata fissata per il 25 giugno.
Ciro Grillo, secondo quanto si è appreso, è stato sentito oggi dagli inquirenti, dopo essersi presentato nella caserma dei carabinieri di Genova dove ha reso spontanee dichiarazioni. Era stato lui stesso, tramite il suo avvocato Enrico Grillo, a chiedere di essere sentito. Scelta non condivisa da Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, gli altri due ragazzi indagato che hanno rinunciato a farsi interrogare di nuovo, come loro stessi avevano chiesto.
La Procura di Tempio accusa i quattro di aver violentato la studentessa italo-norvegese. A Ciro Grillo, Capitta e Lauria è contestato pure un secondo abuso, che sarebbe stato commesso ai danni di una amica, con una foto hard scattata alla ragazza come se fosse una preda. I fatti contestati sono avvenuti alle prime ore del 17 luglio 2019.
Secondo la denuncia presentata otto giorni dopo dalla ragazza ai carabinieri di Milano, prima ha abusato di lei Francesco Corsiglia da solo e in seguito gli altri tre, contemporaneamente. Gli indagati sostengono che tutti gli incontri siano stati consenzienti. Le difese intanto contano di completare il loro approfondimento sulle “celle” agganciate dai telefonini dei ragazzi. I legali vogliono definire con precisione quanto tempo trascorse tra il primo e il secondo rapporto, poiché in quell’intervallo Circo Grillo, Lauria, Capitta e Silvia lasciarono l’alloggio teatro dei presunti stupri per andare a comprare le sigarette da un tabaccaio.