Luce verde per il green pass Ue. Per gli Stati dell’Unione che sono pronti e interessati, è possibile emettere il certificato che consente a tutti i cittadini di viaggiare attraverso i Paesi Ue senza limitazioni, semplicemente rispettando uno tra tre criteri: essere vaccinati, aver effettuato il tampone nelle ultime 48 ore o essere stati positivi al Covid nei sei mesi precedenti al viaggio. La possibilità di emettere la certificazione è data dalla Commissione europea che rende pienamente operativo il Gateway, la piattaforma che consentirà al certificato Ue di funzionare attraverso i confini nazionali.
Il Green Pass sarà quindi un diritto di tutti i cittadini Ue che hanno i requisiti, e funzionerà a partire dal 1° luglio, quando entrerà in vigore il regolamento che lo istituisce. Sarà valido a partire da quattordici giorni dopo l’ultima dose di vaccino anti-Covid e, nel caso dei guariti, per i 180 giorni a partire dal test Pcr positivo. Per i test, a fare la differenza sarà la tipologia: quelli molecolari avranno una validità di 72 ore, mentre quelli rapidi solo 48.
Chi dispone di tutti i criteri per ottenere il Green Pass sarà esentato dall’obbligo di fare test o quarantene nei paesi di arrivo, diversamente da chi non è ancora vaccinato o non è stato positivo nei sei mesi precedenti, per i quali rimane ancora l’obbligo di tampone. Dalla regolamentazione viene comunque previsto un meccanismo di emergenza, ovvero la possibilità di reintrodurre le restrizioni anche per le persone vaccinate e guarite nel caso in cui la situazione epidemiologica possa tornare a essere emergenziale.
Ma che cosa propone esattamente la commissione europea? Innanzitutto niente quarantena né test se sono passati 14 giorni dalla seconda dose di vaccino anti Covid e neppure per i bambini sotto i 6 anni e per i minori che viaggino con i genitori qualora questi non si debbano sottoporre a quarantena. La piattaforma del pass Ue sarà operativa già dal primo giugno, i primi Stati membri si collegheranno, tra cui anche l’Italia anche se il nostro Paese non inizierà subito a emettere il certificato Covid Ue, a differenza della Grecia, in attesa che l’iter legislativo sia concluso.
Ora il Consiglio dovrà adottare le raccomandazioni della Commissione, che non sono vincolanti perché salute e confini sono di competenza esclusiva nazionale. Il Commissario Ue per la Giustizia, Didier Reynders, ha infatti spiegato che “niente vieta a un Paese di abbassare di più le misure” rispetto a quelle indicate dalla Commissione. Potrà anche aumentarle attivando il cosiddetto “freno di emergenza” in presenza di un peggioramento delle condizioni epidemiologiche o il diffondersi di varianti preoccupanti. Le libera circolazione nell’Unione è stata limitata nei mesi passati a causa delle misure restrittive adottate dagli Stati membri per ragioni di salute pubblica, per tentare di contenere il diffondersi del Covid-19.
Il certificato green pass, mira a garantire lo stesso trattamento di accesso in tutti i Paesi dell’Ue ai cittadini europei a parità di condizioni. Il commissario Reynders ha spiegato che i turisti provenienti da Paesi terzi, “se vengono in Europa con la prova della vaccinazione, potranno anche avere accesso ai certificati europei per spostarsi nell’Ue”. Ora che le campagne vaccinali avanzano, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha infatti ribadito che il 70 per cento della popolazione adulta dell’Ue sarà vaccinata entro luglio e la situazione epidemiologica migliora, molti Stati hanno cominciato ad allentare le misure per salvare la stagione turistica. In questo contesto si inserisce il certificato Covid digitale dell’Ue.