Il Corriere della Sera ha pubblicato sul suo sito una foto che mostra una staffa di metallo di colore rosso, chiamata in gergo “forchettone”. Il forchettone blocca il freno d’emergenza della cabina della funivia Stresa-Mottarone. Se inserito, potrebbe essere la causa della mancata entrata in funzione del freno d’emergenza.
Incidente funivia Mottarone: la foto che prova la disattivazione del freno d’emergenza?
Il forchettone è un elemento in ferro che tiene sempre aperte le ganasce del freno, impedendone l’attivazione in caso di necessità. Si usa normalmente quando le cabine sono vuote e viene fatto un giro di prova senza vetturino per vedere se tutto funziona bene. Il quotidiano spiega che dall’esame dello stesso fotogramma dei Vigili del fuoco, si nota anche che l’altro freno risulta invece regolarmente aperto. Il che lascia aperte alcune ipotesi: il secondo forchettone potrebbe essere saltato via durante l’incidente. Oppure potrebbe non essere mai stato inserito.
Se c’è il forchettone, la vettura scende ugualmente. Se non c’è bisogna andarla a sbloccare ed è una complicazione. Tutto ciò a cabine vuote. Mentre con la gente a bordo il blocco dev’essere tolto, in modo che il freno sia in grado di funzionare all’occorrenza. Se poi l’occorrenza è un evento eccezionale come la rottura del cavo traente, la presenza di quel pezzo di ferro può avere effetti devastanti.
Il difetto di resistenza della fune traente
Quanto alla rottura della fune traente, gli esperti tirano in ballo il cosiddetto difetto di resistenza. E c’è chi ne parla anche nei forum dedicati alle funivie. Accade quando all’interno del cavo c’è un processo di corrosione o può essere causato da morsetti di ancoraggio al carrello della cabina. Può succedere che la fune si rompa per eccesso di sforzo o sollecitazione. Per esempio: se si blocca la ruota a valle, quella a monte continua a tirare la fune traente ed è come quando in laboratorio facciamo le prove di trazione per capire quale sia il punto di rottura.
Nelle prossime ore, non appena il quadro delle società e degli enti coinvolti nella gestione e manutenzione dell’impianto sarà preciso, si procederà alle iscrizioni nel registro degli indagati. Un atto dovuto come primo passo di una inchiesta tecnica, necessario per poi procedere con una consulenza che avverrà con la forma dell’accertamento irripetibile. L’incarico verrà affidato “a esperti in trasporti a fune, ingegneri altamente specializzati – spiega il procuratore Bossi – del Politecnico di Torino”. Accertamento a cui anche gli esperti nominati dagli indagati potranno partecipare.