Lucia Annunziata durante Mezz’ora in più ha letto una lettera inviatale da Giuseppe Conte. L’ex presidente del Consiglio respinge l’accostamento fra la vicenda delle consulenze per la compravendita di un albergo a Venezia (di cui ha parlato Emiliano Fittipaldi su Domani) prima di arrivare a Palazzo Chigi, e il caso dell’esponente della Lega, Claudio Durigon.
La lettera furiosa di Giuseppe Conte a Lucia Annunziata. “Sono stato diffamato da lei a Mezz’Ora in più”
Annunziata chiede di essere audita dalla Commissione di Vigilanza della Rai e si dice pronta a un confronto pubblico con Giuseppe Conte. Non prima, però, di aver letto integralmente la precisazione di Conte e il messaggio che la accompagna: “Domenica scorsa, 16 maggio 2021, nel corso della trasmissione ‘Mezz’ora in piu””, è scritto nel messaggio dell’ex premier così come letto da Annunziata, “lei ha contestato all’intervistato Alessandro Di Battista le valutazioni espresse sul caso Durigon obiettando che quest’ultimo caso è paragonabile a una vicenda che mi riguarderebbe personalmente.
Di seguito riporto le sue dichiarazioni: ‘In queste stesse settimane è uscita una inchiesta che coinvolgeva l’ex premier Conte, questa inchiesta sulla partecipazione di Conte alla compravendita di un albergo a Venezia per cui che avrebbe, da una parte, fatto… insomma, questa storia delle consulenze di Conte che avrebbe preso soldi (da chi non è chiaro nell’audio) che avrebbe un conflitto d’interessi per cui da una parte, in qualche modo, del Consiglio…come consigliere della liquidazione dell’unità immobiliare’. Altro virgolettato: ‘Non è stata una inchiesta, per cui sono venute fuori le solite cose, sono le carte'”.
Dopo aver dato lettura dello stenografico riportato nel messaggio di Conte, Annunziata legge la lettera dell’ex premier: “Il suo intervento è risultato gravemente diffamatorio”, afferma Conte: “Da una lato ha riportato la vicenda, il fatto, in modo totalmente approssimativo e comunque erroneo, da alterare completamente la realtà dei fatti. Dall’altro lato l’esposizione così confusa e a tratti oggettivamente incomprensibile ha aggravato l’effetto suggestivo indotto nei telespettatori. Con la conseguenza che l’uditorio, senza nemmeno comprendere bene i termini della vicenda, è stato spinto a ipotizzare una vicenda di gravità, quantomeno non inferiore, come esplicitamente detto, a quella riguardante il sottosegretario al tesoro Durigon. Per la quale alcune forze politiche hanno chiesto in parlamento le dimissioni dalla carica di governo.
Le chiedo pertanto, a tutela dei miei beni morali oggettivamente offesi dal suo intervento, di leggere nel corso della sua trasmissione questa mia comunicazione in modo da restituire una informazione completa sul punto che possa reintegrare il vulnus che mi è stato arrecato. Nel caso in cui la lettura venisse omessa o risultasse incompleta mi riserverò, mi creda mio malgrado, di agire nelle opportune sedi per tutelare i miei diritti fondamentali”.
La replica dell’ex premier ad Annunziata
E, a questo punto, Annunziata legge la replica di Conte. “Gentile direttrice, nel corso della trasmissione del 16 maggio 2021, intervistando Alessandro Di Battista lei ha evocato un mio presunto conflitto di interessi per una attività di consulenza legale prestata prima di diventare presidente del Consiglio. La ricostruzione che lei ha offerto e’ del tutto erronea. Appena la notizia è uscita”, continua Conte, “ho chiarito in maniera assolutamente trasparente su un mio post su Facebook del 28 aprile 2021 le ragioni che escludono alla radice un conflitto di interessi anche solo potenziale”.
“Nel 2012 e nel 2013 ho reso pareri legali su un contenzioso riguardante una società privata che possedeva un importante albergo veneziano. Alcuni anni dopo, nel 2015, un cliente privato mi ha chiesto di assisterlo in una complessa operazione finanziaria di cartolarizzazione che ha riguardato la medesima società. Quest’ultima operazione e’ stata effettuata sotto la supervisioni di primari istituti bancari e primarie società di consulenza. Questa operazione è stata conclusa in regime competitivo e tutti gli interessati (anche importanti fondi stranieri) hanno avuto pari accesso nella cosiddetta data room, a tutte le informazioni riguardanti la società oggetto dell’operazione”.
“Il mio cliente ha fatto l’offerta più vantaggiosa per la proprietà e per questo è stato preferito. i miei interventi (pareri legali del 2012 e del 2013) e la mia consulenza successiva (2015 e 2016) sono stati effettuati nel pieno rispetto dei più rigorosi canoni deontologici, senza neppure l’ombra di un conflitto di interessi. I fatti sopra elencati in nessun modo possono essere accostati alla vicenda che riguarda il sottosegretario della Lega Durigon che, invece, ritengo grave, in particolare perché rivela una concezione spregiudicata della Res Pubblica priva di qualsiasi valore etico. Saluti cordiali, Giuseppe Conte”.