È ormai guerra aperta tra Rousseau e il M5S. E la questione si avvia a finire in tribunale. In mattinata era arrivato l’affondo dell’associazione guidata da Davide Casaleggio. In un post firmato da Enrica Sabatini si denunciava “una crescente e rabbiosa pressione mediatica (e anche privata nei nostri confronti) messa in campo per ottenere la lista degli iscritti”. Una situazione al limite che avrebbe spinto “tantissimi iscritti a rivolgersi a noi per essere tutelati” e per “non consentire il trasferimento dei propri dati a persone non legittimate”.
La socia di Casaleggio rivela che in meno di 20 giorni “oltre mille persone hanno deciso di disiscriversi dal M5S e di impedire che i propri dati vengano consegnati, contro la loro volontà, a soggetti terzi”. Da qui il suggerimento per esercitare la “migrazione” all’associazione: “Ogni iscritto può esercitare il diritto alla portabilità dei dati e richiedere il trasferimento ad altro Titolare, tra cui ad esempio Associazione Rousseau”.
A stretto giro arriva la replica durissima del M5S che coincide con la scadenza dell’ultimatum di Vito Crimi a Casaleggio per la consegna dei dati degli iscritti. Ieri, decorso tale termine, spiega il M5S, “i nostri esperti informatici e periti forensi si sono recati presso gli uffici dell’associazione Rousseau per ricevere i dati in consegna”. Ma l’associazione Rousseau non ha provveduto alla consegna e ciò è “oggettivamente grave e palesemente illegittimo”.
Da qui la rabbia e lo sdegno: “Non comprendiamo come un compagno di viaggio con cui si è fatto un percorso insieme stia macchiando una così nobile storia con atti che la legge non ammette”. Con una certezza: “I dati degli iscritti, nei prossimi giorni, torneranno nella disponibilità del M5S”. E una non tanto velata minaccia: “I dati degli iscritti sono essenziali per consentire l’esercizio della partecipazione e della democrazia diretta, che oggi è impedito da questo grave ostruzionismo. Chi ha rallentato questo processo si assumerà tutte le responsabilità nelle sedi giudiziali penali, civili e amministrative per il danno che sta causando al M5S”.
Casaleggio non ci sta: definisce quello del M5S un “blitz”, una imbarazzante “sceneggiata” dal momento che i tre emissari avranno trovato ad attenderli un ufficio vuoto considerato che i dipendenti di Rousseau sono in Cig. E sostiene che “prepotenze amministrative o giuridiche non sono la strada per risolvere i problemi, ma solo per crearli”.
Intanto il M5S ha presentato al Tribunale di Cagliari un’istanza di revoca dell’attuale curatore speciale, Silvio Demurtas, e ha chiesto il ripristino di Crimi come legale rappresentante Gli avvocati del Movimento chiedono anche, in via subordinata, di provvedere alla designazione di un diverso curatore speciale. Quello attuale, sostengono, “avrebbe curato il ricorso proposto da Carla Cuccu, in ciò annidandosi un evidente conflitto di interessi”. Gli avvocati dell’espulsa replicano: “Colpisce la totale mancanza di resipiscenza di Crimi, che come componente del Comitato di Garanzia dovrebbe piuttosto prendere e dare atto che il provvedimento disciplinare era ed è ingiusto e che merita pertanto di essere revocato”.
Il M5S, si legge nell’atto, è venuto a conoscenza di una richiesta indirizzata all’Associazione Rousseau dal curatore speciale nella quale quest’ultimo chiede in via urgente la consegna degli elenchi degli iscritti. Richiesta di cui si denuncia “l’assoluta illegittimità, illiceità ed esorbitanza”. Ora i pentastellati potrebbero chiedere la procedura d’urgenza al Tribunale per farsi consegnare i dati degli iscritti. La battaglia è appena iniziata.