“FF.S.S. Che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene?”. Poteva finire diversamente un appuntamento in un bar di Posillipo tra Pd e M5S? Ed infatti così è stato. L’amore c’è ancora. Anzi. Pare che tra le grandi città al voto, Torino, Milano, Napoli e Roma proprio nel golfo si stia realizzando il progetto di un accordo strategico e non solo tattico tra gli azionisti dello scorso governo Conte.
Naturalmente non bisogna mettere troppo il carro davanti ai buoi visto che c’è da capire come il padre padrone campano del Pd, Vincenzo De Luca, accolga realmente la cosa. Ancora l’altro ieri sbraitava sul fatto che non si trovavano più camerieri a causa del reddito di cittadinanza, ma il patto effettivamente c’è stato. Per il Movimento erano presenti i deputati Alessandro Amitrano, Luigi Iovino, Gilda Sportiello, e i consiglieri municipali Lorenzo Iorio e Fabio Greco. Per il Pd c’era il segretario cittadino di Napoli Marco Sarracino e Paolo Mancuso, presidente metropolitano. Le ipotesi del candidato sindaco sono due: l’ex ministro dell’Università Gaetano Manfredi per il Pd e l’eterno candidato di peso Roberto Fico, presidente della Camera per i 5S.
“È stato un incontro molto proficuo – ha dichiarato Amitrano -. Esiste una sincera sintonia tra le nostre forze politiche. Abbiamo discusso delle priorità di cui in questo momento ha urgente bisogno la città: dalla lotta alle diseguaglianze a politiche di sviluppo in chiave ecosostenibile, dal miglioramento dei servizi minimi essenziali alla mobilitazione contro la criminalità organizzata”
Quello di Napoli, se si concretizzerà, sbloccherebbe forse una catena di altre candidature nelle altre città segnalate prima (eccetto Roma). Insomma, come detto, darebbe il via alla costruzione di quell’accordo strategico ipotizzato a suo tempo da Giuseppe Conte e Nicola Zingaretti. Certo le cose sono cambiante e i due ora non sono più rispettivamente premier e segretario nazionale, ma il progetto non pare essere stato smentito dal nuovo segretario Enrico Letta anche se il suo agire è apparso finora impastato e lento, non alieno, tra l’altro, di pericolosi indugi populisti con adesione al “felpismo” salviniano.
Napoli è una grande città, una delle tre capitali del Sud – le altre due sono Palermo e Bari – sempre a guida di uomini del centrosinistra e un esperimento partenopeo, oltretutto che avesse successo, sarebbe un esempio importante. Su Napoli poi c’è la possibilità di fare molto per combattere la retorica di Matteo Salvini che ora è tutto “sudista” e fino a pochi anni fa cantava “Roma ladrona” e “Vesuvio lavali col fuoco” percolando alticcio tra le valli fiorite delle Alpi. Luigi De Magistris ha portato a termine un buon lavoro nei due mandati ottenuti rispettivamente nel 2011 e nel 2016.
Le nette vittorie dell’ex magistrato, allora sostenuto da Italia dei Valori dell’eroe di Mani Pulite, Antonio Di Pietro, stanno a dimostrare che alto è il bisogno di legalità tra la popolazione e che quindi ha grande senso una coalizione che includa i Cinque Stelle che della legalità hanno fatto la loro stella polare ereditando i temi dal partito del gabbiano. Napoli, come Palermo, è una città fondamentale per tenere a bada la criminalità organizzata e quindi la notizia di ieri è una buona notizia per chi vuole combattere l’illegalità. La scelta di Fico poi, sarebbe un grande segnale di rinnovamento e di cambiamento, anche se ancora il diretto interessato non si è sbilanciato.