In questo video “rubato” si vede il presidente del Torino ed editore di Rcs Urbano Cairo mentre insulta la sindaca di Torino Chiara Appendino appellandola come “deficiente”. Cairo parla senza accorgersi delle riprese di un cellulare.
Il video “rubato” degli insulti di Antonio Cairo alla sindaca di Torino Chiara Appendino: “È una deficiente”
Il tutto è successo in un dialogo con i tifosi prima della sfortunata gara granata con lo Spezia. I tifosi chiedevano lumi al presidente del Torino Calcio sul perché il progetto di un centro sportivo per le giovanili del Torino (Robaldo), fosse ancora al palo. Cairo ha accusato l’amministrazione comunale di immobilismo e in particolare la sindaca, definita “deficiente. Quando andrà via lei avremo le autorizzazioni”. Il video è stato diffuso dalla testata Tuttosport. “Hanno trovato mille scuse, quella lì è veramente una def…”. l patron granata se la prende con la prima cittadina, arrivando anche ad alcuni insulti, per il mancato avvio dei lavori del Robaldo, il nuovo centro sportivo che il club attende di realizzare da anni. “Appena andrà via lei avremo subito le autorizzazioni”, sostiene Cairo.
La reazione di Appendino al video, girato in occasione della trasferta a La Spezia, non si è fatta attendere. “Non intendo rispondere a degli insulti. Sono frasi che si commentano da sole – dice a Tuttosport e sui social -. Ciò che mi auguro, da sindaca della città, è che il Torino, nelle prossime 2 partite, possa fare i punti necessari per rimanere in A. Nel merito del Robaldo, come il presidente ben sa – puntualizza -, non sussistono questioni politiche, ma solo tecniche”.
Le scuse di Cairo ad Appendino
In serata Cairo si è scusato con Appendino ma ha ribadito il punto. “Si tratta di un video rubato, di una conversazione privata con poche persone. Non ho mai mancato di rispetto a nessuno, se l’ho fatto in questo caso con la sindaca Appendino chiedo scusa”. “Riguardo poi al Robaldo, la nostra colpa come ha detto in una intervista il capo di gabinetto della sindaca Luca Palese – aggiunge Cairo – è che abbiamo chiesto di poter realizzare un centro sportivo che richiedeva un investimento maggiore ed era anche più funzionale per la città. Se a causa di questo si è dovuto aspettare cinque anni per realizzare questo centro sportivo, e non c’è ancora l’ok per partire, giudichino i torinesi se questa è una cosa giusta”.
La storia del Robaldo è cominciata nel gennaio 2014, quando il Nizza Millefonti riconsegnò le chiavi dell’impianto al Comune. L’area fu assegnata prima a una società temporanea, quindi all’Atletico Gabetto che a maggio 2015 aveva vinto la gara senza averne i titoli (concessione ritirata per irregolarità contributive). A marzo 2016 il Toro vinse il bando successivo, della giunta che a giugno lasciò Palazzo di Città al M5S. Solo nell’ottobre 2017 ci fu l’effettiva aggiudicazione. Il Torino aveva fatto progettare un centro sportivo all’avanguardia con un budget di 4 milioni. «La nostra colpa, come ha detto in un’intervista il capo di gabinetto della sindaca, Luca Palese — aggiunge Cairo — è che abbiamo chiesto di poter realizzare un centro sportivo che richiedeva un investimento maggiore ed era anche più funzionale per la città. Se a causa di questo si è dovuto aspettare cinque anni per realizzarlo, e non c’è ancora l’ok per partire, giudichino i torinesi se questa è una cosa giusta».