L’indice di contagio Rt nazionale oggi è in calo a 0,86 da 0,89 della settimana scorsa. I numeri vengono dal report dell’Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute mentre è in corso la cabina di regia sull’emergenza coronavirus. In calo anche l’incidenza settimanale nazionale (7-13 maggio) a quota 96 casi per 100mila abitanti rispetto ai 123 casi della settimana precedente. Sono gli indicatori contenuti nella bozza di monitoraggio curata dal ministero della Salute con l’Istituto superiore di sanità all’esame della cabina di regia.
Rt nazionale oggi in calo a 0,86
Il ministro della Salute Roberto Speranza conferma su Facebook che con le ordinanze di oggi tutta l’Italia sarà in zona gialla: “Con il monitoraggio e le conseguenti ordinanze di oggi l’Italia sarà tutta in area gialla. È il risultato delle misure adottate finora, del comportamento corretto della stragrande maggioranza delle persone e della campagna di vaccinazione. Continuiamo su questa strada con fiducia, prudenza e gradualità”.
Secondo le indiscrezioni sulla bozza del report nessuna Regione è classificata a rischio alto per la terza settimana consecutiva mentre quattro hanno una classificazione di rischio moderato (di cui nessuna ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane). Secondo la bozza “tutte le Regioni e province autonome hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno”. L’indice di contagio Rt nazionale è quindi in discesa dopo tre settimane di rialzi.
L’indice di contagio in calo in Italia
il monitoraggio di questa settimana sarà importante anche per due altre ragioni. La prima è che è il bollettino in cui potrebbero esserci alcune regioni con un’incidenza sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti. Una condizione che, insieme al rischio basso e se mantenuta per tre settimane consecutive, porterà quelle regioni in zona bianca. Questo ignifica che dal 7 giugno potrebbero esserci territori in cui le uniche restrizioni che rimarranno in piedi sono il distanziamento e l’utilizzo della mascherina.
La seconda ragione è che con i dati di questa settimana si cominceranno a vedere gli effetti delle prime aperture del 26 aprile. Saranno quindi fondamentali per le decisioni che il governo prenderà nella cabina di regia politica convocata lunedì dal presidente del Consiglio Mario Draghi, il quale però ha già fatto capire chiaramente che il coprifuoco rimarrà e che la linea da seguire è quella della gradualità delle scelte e della prudenza.
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