“Una coalizione compatta e unita, pronta a battere sinistra e Cinquestelle ovunque”, si legge nel comunicato congiunto del centrodestra diramato dopo il primo tavolo – il secondo (leggi l’articolo) è già stato programmato per mercoledì prossimo quando saranno presenti anche i leader dei rispettivi partiti, assenti ieri – convocato per discutere delle amministrative d’autunno. è chiaro che col fronte progressista diviso praticamente ovunque la destra ricompattata in vista delle urne vede le chance di vittoria a portata di mano.
A Roma l’avversario da battere è la sindaca uscente Virginia Raggi, caparbia, combattiva e con un appeal sicuramente maggiore rispetto al dem Roberto Gualtieri che, primarie permettendo, sarà il candidato del Pd per il Campidoglio. Che oggettivamente rappresenta la sfida “capitale” e, come ha dichiarato ieri Guido Bertolaso “Roma merita forze giovani, motivate, esperte e appassionate che abbiamo da dedicare tutta la loro vita alla città più bella del mondo”. E, purtroppo per il centrodestra, che continua a proporre il suo nome, ancora una volta si tira fuori: “Per me sarebbe stato un sogno ma ormai io sono fuori quota per queste avventure. è un no a malincuore ma che deriva dalla consapevolezza di essere ormai una persona di una certa età che è bene che faccia largo ai giovani”.
Ma la speranza si sa, è l’ultima a morire e anche ieri pomeriggio, al termine della riunione, Ignazio La Russa, presente per Fratelli d’Italia con il capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida e responsabile dell’organizzazione del partito Giovanni Donzelli, ha chiarito che “FdI non ha mai posto alcun veto” né su Bertolaso né su Gabriele Albertini a Milano e che anzi, entrambi “dalle valutazioni politiche e demoscopiche sono risultati possibili vincenti”. E ancora: “Noi vogliamo accelerare la decisione e non è stato dato un no per nessuno dei candidati: abbiamo voluto fare le nostre valutazioni e approfondimenti”.
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Forse sono queste le parole ‘rassicuranti’ che l’ex sindaco del capoluogo lombardo voleva sentirsi dire, visto che ha motivato la sua rinuncia a scendere in campo adducendo motivi familiari, ma sottolineando che, nonostante il pressing di Matteo Salvini, gli altri due partiti della coalizione erano stati “se non tiepidi quantomeno timorosi”. Del resto il vicesegretario della Lega Andrea Crippa, che ieri ha partecipato al tavolo, ha ancora una volta ribadito la volontà di puntare su Bertolaso e Albertini e ha confermato “La convergenza di tutte le forze politiche del centrodestra”. Un po’ vaga, invece, la posizione di FI: “Anche questa volta il centrodestra farà la sintesi per trovare i candidati più preparati che possano vincere le amministrative”, ha affermato in uno stile decisamente ‘politichese’ Licia Ronzulli, responsabile per i rapporti con gli alleati.
Molto più perentorio il senatore azzurro Francesco Giro, grande sponsor dell’ex capo della Protezione civile: “Senza Bertolaso perdiamo le elezioni. Punto”. In effetti i sondaggi lo danno in testa ma lui, almeno ufficialmente non ne vuol sapere e dunque a Roma, per il centrodestra, la situazione resta in alto mare. Ma il leader della Lega Matteo Salvini scalpita: “Il centrodestra deve trovare un candidato comune entro il mese di maggio: questo è l’obiettivo”, ha detto. Qualcosa, spiega uno dei partecipanti al tavolo, si muove per Milano: oltre ad Albertini si sta ragionando sul leader di Noi con l’Italia Maurizio Lupi o sulla candidatura civica di Riccardo Ruggiero, che ha fatto sapere di essere “onoratissimo” di rientrare nella rosa dei “potenziali candidati del centrodestra.