Sadiq Khan, laburista e musulmano, è stato confermato sindaco di Londra in una tornata elettorale che ha visto una forte avanzata dei Conservatori di Boris Johnson e alcune catastrofiche sconfitte dei candidati Labour. Perché Khan parla anche a noi? Perché anche nel pieno della pandemia e della più grave crisi britannica degli ultimi decenni ha saputo scommettere sulla vocazione cosmopolita di Londra, sulla sua natura di grande hub finanziario ed economico verso il mondo, su quel mix di culture e civiltà che rende la capitale del Regno Unito quella che è.
Lo ha fatto nonostante la Brexit, nonostante l’aumento della conflittualità sociale causata dalla crisi pandemica, nonostante l’enorme rimbalzo di popolarità di Johnson (che un anno fa, all’inizio della crisi, sembrava condannato al declino dalle scelte sbagliate di inizio pandemia ma che negli ultimi mesi ha saputo guidare la campagna vaccinale più efficace d’Europa). Lo ha fatto, soprattutto, valorizzando i tratti fondamentali della città di cui è stato sindaco e riscoprendo una tradizione più tenace dei rivolgimenti provocati dapprima dall’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea e poi dal virus. E se la Londra di ieri era una città aperta, la Londra di domani resterà una città aperta nonostante la Brexit e il Covid.
RIPARTIAMO BENE. Un insegnamento anche per noi, che in queste settimane di speranza nell’uscita dalla pandemia ci esercitiamo ad immaginare il mondo che troveremo là fuori. La vicenda di Sadiq Khan ci racconta che, forse, quel mondo di domani non sarà troppo diverso dal mondo di ieri: le tradizioni più efficaci avranno resistito al terremoto, i punti di forza delle nostre comunità ci aiuteranno ad orientarci, la ripartenza avrà anche la benzina del nostro migliore passato.
Il tutto illuminato da una visione ecologista che includa, mettendola al centro, la questione sociale, dimensioni imprescindibili per chiunque ambisca ad occuparsi della cosa pubblica. Occorre dunque una politica lungimirante che, come nel caso di Sadiq Khan, sappia scegliere e valorizzare quanto serve davvero alle nostre città. Anche quando intorno il vento dei populismi e della propaganda soffia forte. Riconosciamo e difendiamo la nostra Londra. In Italia, alle prossime amministrative.