Uno dei punti più discussi del decreto Sostegni bis, che dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri entro venerdì, era il meccanismo di calcolo per assegnare i contributi a fondo perduto. L’ultima bozza prevedeva un doppio binario ma sempre calcolato sul fatturato. Ora invece l’accordo si sarebbe trovato su un nuovo schema che prevede un meccasnismo in due tempi: nuovi ristori subito, automatici sulla base del fatturato e la possibilità per le aziende interessate di ricevere un saldo a fine anno, ricalcolando le perdite sulla base dei dati dei bilanci o delle dichiarazioni dei redditi.
A spingere per questa seconda opzione soprattutto la Lega trainata dal ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. Di tutto questo si è fatto il punto nel corso della cabina di regia che si è tenuta ieri a Palazzo Chigi tra i capidelegazione della maggioranza, il ministro dell’Economia Daniele Franco (nella foto) e il premier Mario Draghi. Sui contributi a fondo perduto una delle questioni da risolvere erano i tempi per l’erogazione degli stessi che con l’opzione sugli utili devono aspettare i bilanci o le dichiarazioni dei redditi per le attività in contabilità semplificata.
La soluzione trovata starebbe appunto in questo mix tra fatturato, come finora avvenuto, e utili. E sul fatturato le imprese potranno scegliere il periodo di riferimento. In questo modo tutte le attività che hanno ricevuto o stanno ricevendo in questi giorni i bonifici dall’Agenzia delle Entrate, previsti dal primo decreto Sostegni, riceveranno l’equivalente in automatico. In un secondo momento, una volta approvati i bilanci o effettuate le dichiarazioni dei redditi, le imprese interessate potranno poi chiedere un’ulteriore integrazione dell’indennizzo.
Nuovi fondi sono in arrivo per la scuola e per gli enti locali, ma anche per i settori più colpiti come montagna e wedding. Prevista un’indennità ad hoc per attività senza spazi all’aperto, costrette a rimanere chiuse anche a maggio. Novità dovrebbero arrivare anche sul fronte delle cartelle. Il comunicato del Mef ha annunciato il congelamento dell’attività di riscossione fino a fine maggio. Ora lo stop potrebbe valere per due mesi, fino a fine giugno. Intanto i partiti avanzano le loro richieste. Il M5S preme sulla cedibilità del credito d’imposta sul 4.0, il cosiddetto “superbonus imprese”, il Pd pone la questione del lavoro con la fine del blocco dei licenziamenti.