La Lega frena e il ddl Zan sul contrasto all’omofobia (leggi l’articolo) è sempre più in alto mare. Le spaccature sono state evidenti ieri, in una riunione di maggioranza al Senato, convocata dal ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà. Il Carroccio vuole che vengano messi da parte i provvedimenti giudicati divisivi, proprio come il ddl Zan, e a questo punto sembra che il Governo Draghi, oltre a gestire l’emergenza, possa fare ben poco, men che meno qualsiasi riforma degna di tale nome.
“La maggioranza dell’attuale maggioranza – ha dichiarato il presidente dei senatori della Lega, Massimiliano Romeo (nella foto) – vuole andare avanti a calendarizzare disegni di legge identitari e in molti casi divisivi. Ricordo benissimo che il presidente Draghi, e mi prendo io la responsabilità di usare le sue stesse parole, ha chiesto espressamente che, in questa fase delicata del nostro Paese sotto l’aspetto sanitario ed economico, di accantonare, ha usato questo termine, tutto ciò che ha significato un marcare la differenza tra i vari partiti negli ultimi venti anni”.
La capogruppo dem Simona Malpezzi ha quindi sostenuto che quello che il Pd chiede è la calendarizzazione dei provvedimenti. “Deve essere chiaro alla Lega che un Paese, grazie ai sostegni e ai sussidi, sopravvive, ma un Paese cresce se crescono i diritti sociali ed economici dei lavoratori, se si rafforzano i diritti fondamentali della persona”, ha aggiunto il presidente del gruppo M5s, Ettore Licheri. Critica anche Loredana De Petris di Leu.